Col via libera del ministero della
Salute, la Regione Piemonte ha predisposto un nuovo piano
vaccinale contro la Febbre catarrale, più nota come Blue Tongue
(Lingua blu), che comprende anche la possibilità di rendere
obbligatoria la vaccinazione dei capi ovini. Una svolta
annunciata con soddisfazione dall'assessore alla Sanità,
Federico Riboldi, e dall'assessore al Commercio, agricoltura e
cibo, caccia e pesca, parchi della Regione Piemonte, Paolo
Bongioanni.
"La Regione - spiegano - valuterà la possibilità di rendere
obbligatoria la vaccinazione contro la Blue Tongue dei 120mila
capi ovini presenti sul territorio piemontese, sulla base delle
indicazioni dell'unità di crisi al ministero della Salute, che
ne ha richiamato l'importanza strategica per prevenire e ridurre
la dispersione di carica infettante, la comparsa dei sintomi
dell'infezione negli animali e i danni economici che ne
deriverebbero. Gli ovini sono la specie più sensibile.
Presentano le manifestazioni cliniche più evidenti e subiscono i
maggiori danni. Effettuate le vaccinazioni, sarà inoltre
possibile consentire le movimentazioni e gli scambi tra le
Regioni confinanti e a livello nazionale".
La Blue Tongue è stata declassata dall'Unione europea da
pandemia di fascia A, come la Peste suina o l'afta epizootica, a
pandemia minore di classe C. L'unità di crisi del ministero ha
così consentito alle Regioni di adottare specifici piani
d'intervento per proteggere il proprio patrimonio zootecnico e
favorirne lo scambio a livello nazionale. "Sulla base di questa
apertura - spiegano Riboldi e Bongioanni - la Regione Piemonte
ha predisposto un programma vaccinale per il sierotipo 8, che
nelle prossime settimane presenteremo alle associazioni di
categoria e approveremo in giunta".
Il sistema di sorveglianza attivo in Piemonte ha rilevato da
luglio 2024 al 10 dicembre 2024 469 casi di Blue Tongue del
ceppo Btv-8 e un focolaio da sierotipo Btv-4 in un'azienda in
provincia di Novara. Il piano predisposto dalla Regione Piemonte
consentirebbe di vaccinare entro il 31 maggio 2025 tutti i
120mila capi di specie ovina, e attivare la vaccinazione
volontaria dei capi bovini, bufalini, caprini e alpaca che non
ne sono colpiti, ma che possono trasmetterla agli ovini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA