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Metalmeccanici, 'a Torino 5.000 in corteo'

Metalmeccanici, 'a Torino 5.000 in corteo'

'Altissime adesioni allo sciopero, 90% in Leonardo'

TORINO, 28 marzo 2025, 12:37

Redazione ANSA

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Sono 5.000 i lavoratori metalmeccanici - secondo Fim, Fiom e Uilm - che partecipano alla manifestazione per il contratto a Torino. Alte le adesioni in tutta la provincia con punte - spiegano i sindacati - del 90% alla Leonardo di Caselle e del 95% alla Marelli, vuote le officine dell'Avio Rivalta.
    "Lo sciopero di oggi - ha detto Luigi Paone, segretario generale della Uilm torinese - è per rivendicare l'apertura del tavolo di trattativa con gli industriali, che riguarda 2 milioni di lavoratori metalmeccanici per i quali questo contratto è fondamentale. Riteniamo che, in questo momento di difficoltà del Paese, occorra puntare su salario e orario: aumentando il potere d'acquisto dei lavoratori si fa ripartire il mercato interno, diminuendo l'orario si riduce la cassa integrazione e redistribuendo il lavoro riduce l'utilizzo degli ammortizzatori sociali. Alla nostra controparte chiediamo che venga inserita una percentuale massima di somministrazione per ridurre il precariato e dare un futuro ai giovani. Il nostro contratto non rappresenta un semplice aumento di salario, ma l'idea di Paese che noi abbiamo".
    "Lo sciopero è andato benissimo, abbiamo svuotato le fabbriche. Le produzioni si sono ovunque fermate e c'è stata una grande partecipazione allo sciopero. E' un segnale che i lavoratori vogliono il contratto. Se non ripartirà la trattativa continueremo con forme di lotta specifiche nei luoghi di lavoro per disarticolare la produzione, con scioperi che costano poco ai lavoratori ma creano un danno altissimo alle imprese" ha detto il segretario generale della Fiom torinese Edi Lazzi. "Gli industriali riflettano e aprano la trattativa. Il contratto dei metalmeccanici è stato sempre firmato, non vogliamo creare un precedente negativo nella nostra storia. I dati sui salari dicono che in Italia dal '91 a oggi sono cresciuti dell'1%, mentre l'incremento medio dei Paesi Ocse è del 32%".
   

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