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"Mara e il segreto della sala bilance", un romanzo che misura il confine tra la vita e il mistero

PressRelease

"Mara e il segreto della sala bilance", un romanzo che misura il confine tra la vita e il mistero

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Responsabilità editoriale di NEW LIFE BOOK

Germana Ciardi racconta il turbamento dell’adolescenza tra razionalità e ignoto, in un romanzo che sfida il confine tra realtà e sogno

30 gennaio 2025, 09:50

NEW LIFE BOOK

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È il 1966, un anno che segna il confine tra un passato statico e l’inizio di un’epoca dinamica, in cui tradizione e modernità si scontrano, creando fratture e tensioni. È un periodo in cui i giovani iniziano a farsi portatori di cambiamento, a interrogare le convenzioni e a riscrivere le regole del vivere comune. In quest’anno, che sembra già risuonare dell’eco delle rivoluzioni studentesche degli anni successivi, si sviluppa la storia di Mara, la giovane protagonista del romanzo “Mara e il segreto della sala bilance” (Gruppo Albatros il Filo). Lei è un’adolescente che incarna i cambiamenti dell’epoca in cui vive, ma la cui quotidianità sarà presto stravolta da certi avvenimenti inattesi, quasi sovrannaturali. L’autrice, Germana Ciardi, ci racconta questa storia con una narrazione in equilibrio tra il quotidiano e il simbolico, quasi a chiedere al lettore di fermarsi, di pesare ogni dettaglio e lasciarsi trasportare da un flusso narrativo che riflette tanto il passato, quanto il nostro presente. 
Mara, la protagonista del romanzo, ha una sensibilità acuta e una forte predisposizione a osservare i dettagli. È un prisma attraverso cui osservare i turbamenti, i desideri e le contraddizioni dell’adolescenza, in cui convivono il bisogno di appartenenza e il desiderio di distinguersi dagli altri, l’aspirazione al controllo e l’inevitabile confronto con l’incertezza. Ampia parte del romanzo è dedicata alle riflessioni della ragazza, alle incertezze e alle emozioni che la scuola e la vita quotidiana le suscitano. È un’anima che osserva, che ascolta, che pesa – non solo le sostanze chimiche del laboratorio, ma anche le proprie incertezze e quelle del mondo che la circonda. La giovane, al quarto anno dell’Istituto Tecnico per Periti Chimici, è sempre stata una brava studentessa, ma un avvenimento inquietante irrompe nella sua quotidianità: durante una pesata, azione che Mara compiva abitualmente, l’ago di una delle bilance comincia a oscillare bruscamente, in maniera incontrollata e apparentemente senza motivo. Seguiranno altri episodi simili, in un periodo in cui la protagonista sembra essere assente a sé stessa, inghiottita da sogni e fantasie che turbano le sue giornate. A sconvolgerla ulteriormente, poi, sarà la consapevolezza di non essere stata l’unica ad aver assistito allo strano fenomeno della sala bilance. 
La sala bilance è il cuore simbolico del romanzo: da un lato rappresenta il rigore della scienza, il dominio della razionalità e il tentativo di misurare e comprendere il mondo attraverso leggi e sistemi, dall'altra racconta la suscettibilità ai cambiamenti, perché le bilance sono strumenti di precisione, a cui basta un granello di polvere per alterare una pesata, un movimento brusco per disturbarne l’equilibrio. Sembrano in qualche modo rappresentare la lotta interiore di Mara, che cerca di mantenere un equilibrio tra le aspettative esterne e il caos che le brucia dentro. L’inspiegabile irrompe nella vita di Mara con la forza silenziosa di un sussurro che, pur impercettibile, lascia un’eco persistente. Germana Ciardi intreccia il mondo concreto, in cui la protagonista affronta le interrogazioni, le amicizie e i primi amori, con quello onirico in cui i bordi del reale si sfumano in una nebbia intangibile. D’altra parte, l’autrice fa un uso sapiente della suspense, specialmente quando la sua protagonista si troverà quasi a indagare su una sparizione sospetta e indissolubilmente legata al segreto della sala bilance. Sogni vividi e frammenti di immagini si intrecciano alle sue giornate: un’ombra che si muove appena fuori dal campo visivo, una voce che sussurra qualcosa di incomprensibile, un senso di déjà-vu che la perseguita mentre percorre i corridoi della scuola. La ragazza, che fino a quel momento si era aggrappata alla razionalità e alla logica, si ritrova costretta a confrontarsi con l’ignoto, non solo fuori di sé ma soprattutto dentro di sé.
A creare una cornice ancora più affascinante al libro sono i numerosi riferimenti alla cultura pop: la musica occupa un ruolo fondamentale nella vita di Mara, simbolo delle inquietudini e delle speranze della sua generazione. Tra i riferimenti musicali emergono i Beatles e i Rolling Stones, i brani più famosi dei Beach Boys e una vastissima rosa dei brani più in voga negli anni Sessanta. Anche gli oggetti e i luoghi evocano l’atmosfera di quegli anni. Il negozio “Futura”, descritto come una bottega di articoli londinesi, rappresenta la fascinazione per il design moderno e i prodotti futuristici. Lampade psichedeliche, tappeti stravaganti e soprammobili di fibre ottiche sono dettagli che non solo definiscono un’epoca, ma richiamano la tensione verso un futuro sconosciuto e affascinante. Che si tratti di musica o di cinema, degli oggetti quotidiani o persino dei dialoghi tra i personaggi, tutto serve a creare un mondo ricco e stratificato che rispecchia il percorso di crescita di Mara, portando il lettore a immergersi in un’epoca che, pur distante, genera una forte fascinazione anche nel nostro presente. 
Attraverso Mara e i personaggi che la circondano, Germana Ciardi costruisce un microcosmo che rispecchia tanto le dinamiche adolescenziali quanto le pressioni sociali più ampie. Il rapporto con la migliore amica è emblematico della mutevolezza e della fragilità delle relazioni, allo stesso tempo i compagni di scuola incarnano una varietà di caratteri e atteggiamenti, alcuni rassicuranti, altri superficiali e incapaci di comprendere ciò che la muove dentro. Il rapporto con la famiglia è altrettanto complesso: la madre, distante e chiusa nei propri pensieri, è più un’assenza che una guida, mentre il padre, con le sue preoccupazioni lavorative, offre un affetto silenzioso, ma incapace di colmare i vuoti emotivi della figlia. Questo isolamento crescente la porterà a prendere delle decisioni significative che influenzeranno il suo futuro, ma che, allo stesso tempo, le permetteranno di guardarsi sinceramente dentro, alla ricerca del proprio vero sé. 
Germana Ciardi costruisce una narrazione stratificata, dove il ritmo, mai uniforme, alterna momenti di introspezione lenta e dettagliata, dialoghi incalzanti e coinvolgenti a scene cariche di suspense. La trama segue una linearità di superficie che permette di seguire l’anno scolastico di Mara, ma sono gli episodi inspiegabili e le esplorazioni oniriche a dare spessore al racconto. Il linguaggio di Ciardi è ricco di dettagli e sfumature: le descrizioni dei luoghi creano un’atmosfera immersiva e ad esse si intrecciano il linguaggio degli adolescenti e la lingua antica della nonna, l’unica a utilizzare diffusamente il dialetto. La scelta delle parole è sempre accurata, con un uso sapiente di metafore che amplificano il senso di straniamento e inquietudine che pervade il romanzo: in certi passaggi, infatti, non saremo sicuri se gli avvenimenti siano reali o soltanto frutto dell’immaginazione della protagonista. Il dinamismo della narrazione dell’autrice rende il romanzo non solo un racconto di formazione, ma anche un’esperienza sensoriale e intellettuale per il lettore. 
Con “Mara e il segreto della sala bilance”, Germana Ciardi ci consegna un’opera che, pur radicata nella specificità di un’epoca, dialoga con il lettore su questioni senza tempo: la ricerca di senso, il confronto con l’inspiegabile, e la tensione tra il bisogno di controllo e l’accettazione del caos. Il segreto della sala bilance non è solo un mistero da svelare: è una finestra sul nostro bisogno di ordine in un mondo che ci pone continuamente davanti all’ignoto. In fondo, come suggerisce il romanzo, è proprio nell’oscillazione, nel movimento tra ciò che possiamo misurare e ciò che resta indefinibile, che si cela il significato più profondo della nostra esistenza.

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