Il gip del Tribunale di Brindisi
si è riservato di decidere sulla opposizione alla richiesta di
archiviazione dell'inchiesta nella quale è indagato il regista,
sceneggiatore e premio Oscar Paul Haggis, accusato di lesioni e
violenza sessuale ai danni di una donna inglese di 30 anni. La
Procura, dopo due anni di indagini, ha chiesto l'archiviazione
del procedimento, ma la vittima ha presentato opposizione. Oggi
Haggis si è presentato in udienza insieme al suo avvocato,
Michele Laforgia. La 30enne è difesa dall'avvocato Ilaria
Boiano.
Le accuse risalgono al giugno del 2022 quando il regista, in
Puglia per partecipare ad una rassegna cinematografica, fu
arrestato e messo ai domiciliari per due settimane dopo la
denuncia presentata dalla donna per presunte violenze sessuali.
Dopo la scarcerazione, il 29 luglio del 2022, disposta dal
giudice, il tribunale del Riesame di Lecce aveva rigettato
l'appello del pubblico ministero contro la revoca dell'arresto.
A quasi due anni dai fatti, la Procura di Brindisi, valutati gli
atti del procedimento, ha avanzato quindi richiesta di
archiviazione.
"Abbiamo fatto l'udienza di opposizione alla richiesta di
archiviazione ed il giudice si è riservato di decidere. Noi - ha
detto Laforgia uscendo dal tribunale -abbiamo chiesto che questa
vicenda si chiuda al più presto, perché sono passati più di due
anni dal provvedimento del Riesame che aveva già detto che in
questa vicenda non c'erano i gravi indizi". "Sono stati fatti
altri due anni d'indagine e le conclusioni di tre pubblici
ministeri - ha aggiunto - sono nel senso che non c'è materia per
fare un processo. Io penso che è nell'interesse di tutti che
questa vicenda si deve chiudere al più presto. La Procura dice
testualmente che ci 'sono seri dubbi sulla credibilità e
attendibilità della persona offesa e del suo racconto".
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