Furgoni, in prevalenza Iveco Daily,
rubati soprattutto nelle province di Livorno, Pisa, Lucca e
Firenze, ma pure a San Marino, Ravenna e Pesaro, per essere poi
portati all'estero, passando da Tarvisio (Udine), destinazione
in particolare la Polonia dove sarebbero stati destinati a un
insediamento produttivo. E' quanto scoperto grazie a un'indagine
condotta dai carabinieri di Livorno che ha portato a sei
arresti, di cui uno ai domiciliari, disposti con misura
cautelare eseguita dai militari livornesi con i colleghi di
Foggia e Pisa.
Destinatarie sei persone originarie del Foggiano, tra i 24 e
i 66 anni, già note alle forze dell'ordine, ritenute
responsabili, a vario titolo e in concorso di furto,
riciclaggio, autoriciclaggio, falsità materiale commessa dal
privato e uso di atto falso. Sono 41 i colpi ricostruiti.
L'indagine è partita a luglio 2023 dopo una segnalazione della
Cna di Livorno per un'anomala impennata di furti di furgoni e
autocarri in città. E' stato così scoperto, anche grazie anche a
intercettazioni e alla cooperazione internazionale di polizia,
il gruppo degli indagati, definiti dagli investigatori
"altamente specializzati nella commissione di furti seriali di
veicoli commerciali, asportati in meno di due minuti", talvolta
anche in minor tempo, "mediante manomissione della centralina e
dell'eventuale localizzatore Gps, sfruttando basi logistiche
ubicate nel Pisano, dove trovavano ricovero durante le trasferte
e dove svolgevano le attività propedeutiche all'esportazione
della refurtiva tramite la contraffazione dei telai e la
predisposizione di targhe e documenti di circolazione falsi".
Non si tratta di semplici furti, spiegano dal comando di
Livorno, ma di "condotte organizzate, pianificate e realizzate".
Una volta "ripuliti", i mezzi venivano esportati in Polonia, in
cambio di denaro o auto, per la successiva commercializzazione
da parte di una ditta locale specializzata nella vendita di
ricambi per Iveco Daily e nei cui confronti sono in corso
ulteriori approfondimenti. Secondo il modus operandi
ricostruito, i furti avvenivano durante la settimana, quando si
registrano maggiori spostamenti lavorativi. Gli indagati,
raggiunto il centro Italia, dopo aver individuato il veicolo da
rubare monitoravano il conducente entrando in azione una volta
che questi si allontanava.
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