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Procuratore Trani, 'aumenta traffico rifiuti da Italia a Cina'

Procuratore Trani, 'aumenta traffico rifiuti da Italia a Cina'

'Indebolita rete polizia giudiziaria per reati ambientali'

CORATO, 03 ottobre 2024, 09:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Oggi noi possiamo dire che dal 2010 al 2018 c'è stata un'esportazione impressionante di rifiuti verso la Cina: dati alla mano c'è una percentuale che va dal 75 al 91 per cento dei rifiuti che è andata tutta in Cina e non per un ciclo corretto". Lo ha detto a Corato (Bari) il procuratore capo di Trani, Renato Nitti, a margine della presentazione del report 2024 di Legambiente sugli ecoreati.
    "Siamo stati capaci di contrastare e di accertare degli episodi ma tutto il resto del flusso ci è sfuggito", ha aggiunto evidenziando che "dal punto di vista normativo, per alcuni reati, noi abbiamo un discreto armamentario, cioè la possibilità effettivamente di contrastarla".
    Secondo il procuratore "è vero che il rapporto ecomafia dice che i numeri sono aumentati ma di fatto i processi per reati ambientali no. Se andiamo a vedere quanti processi si tengono dinanzi alla terza sessione penale della Cassazione che si occupa di questi reati ci rendiamo conto che sono diminuiti nel corso del tempo. E non sono diminuiti perché si sono ridotti gli illeciti commessi ma perché via via, nel corso degli ultimi dieci anni, è stata indebolita, se non smantellata a volte, la rete dei servizi di polizia giudiziaria che si occupa di reati ambientali".
    "In questo momento non riusciamo a mettere in campo tutte le risorse che dovremmo mettere. Non è un problema di professionalità perché l'Italia ha un'eccellenza di professionalità in contrasto di ecoreati - ha chiarito Nitti - è un problema veramente di numeri. La prima frontiera sui reati paesaggistici è data dal corpo forestale dello Stato, poi avevamo alcune forme di contrasto con i carabinieri del Noe, con la Guardia di finanza sui traffici di rifiuti ma non bastano rispetto ai fenomeni che noi abbiamo constatato".
   

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