La Direzione Distrettuale
Antimafia di Campobasso ha notificato l'avviso di conclusione
d'indagine a carico di 47 persone coinvolte, a vario titolo, in
reati di estorsione, traffico illecito di rifiuti e turbativa
d'asta: l'inchiesta ha portato alla luce una serie di
connessioni tra la malavita pugliese e molisana.
Nelle oltre 100 pagine del dispositivo, il procuratore Nicola
D'Angelo ricostruisce una fitta rete di rapporti estorsivi
legati al mancato pagamento di sostanze stupefacenti, al
traffico illecito di materiali speciali e pericolosi - tra cui
l'amianto - da parte di aziende dislocate lungo la costa
molisana, riuscite a ottenere profitti in assenza di
autorizzazioni e con false attestazioni.
Dall'indagine, portata avanti anche con intercettazioni
ambientali, emergono una serie di attività illegali accompagnate
da intimidazioni e minacce tra soggetti della provincia di
Foggia in contatto con esponenti della malavita locale. Nei vari
tronconi d'inchiesta, un aspetto rilevante è riservato a imprese
operanti nel comparto ambientale e funzionari coinvolti a vario
titolo: tra questi ultimi spiccano anche alcuni professionisti.
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