Due reperti riemersi dai fondali
marini e che fanno parte dello scenario di 'Egnazia e il mare',
l'allestimento realizzato al piano interrato del Museo
Archeologico Nazionale di Egnazia, a Fasano, fanno parte della
mostra 'Between the two seas. Underwater archaeology tells of
Apulia', che si tiene in questi giorni nel Museo del Mar Cinese
Meridionale (provincia di Hainan).
In particolare i reperti di Egnazia presenti in Cina sono un
rarissimo pithos minoico, un contenitore di grandi dimensioni
utilizzato per il trasporto e la conservazione di derrate
alimentari, risalente al II millennio a.C., e una statuetta
femminile in bronzo realizzata tra il II secolo a.C. e il III
secolo d.C.. La mostra in Cina rientra in un progetto della
Regione Puglia e dell'Art Exhibition Center di Pechino, in
collaborazione con il Museum of the South China Sea, il museo
archeologico nazionale di Taranto (MArTA), il dipartimento di
Beni Culturali dell'Università del Salento.
"La Puglia, grazie alla sua collocazione geografica 'Tra due
mari', non può che essere punto di riferimento per
l'archeologica subacquea, in grado di svelare - commenta il
delegato alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia,
Francesco Longobardi - numerosi segreti sommersi'. Ringrazio il
direttore del Museo Archeologico Nazionale 'Giuseppe Andreassi'
di Egnazia, Fabio Galeandro che ha accompagnato queste antiche
testimonianze nel lungo viaggio verso la Cina". L'esposizione in
Cina è un tuffo nell'archeologia subacquea pugliese, viene
precisato in una nota dalla direzione regionale musei nazionali
Puglia, divenendo un "formidabile strumento di conoscenza in
grado di svelare, attraverso i naufragi e i carichi perduti, la
storia di uomini e genti, e di ricostruire i paesaggi marini".
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