"Se c'è un motivo che mi ha spinto fermamente a portare avanti la riforma" in tema di disabilità, "oltre all'introduzione del progetto di vita che supera le estreme frammentazioni tra le risposte sanitarie e anche sociali, è proprio il tema della semplificazione della sburocratizzazione. E per esempio per quanto riguarda la parte che attiene il procedimento di accertamento dell'invalidità civile abbiamo apportato grandi e significativi cambiamenti.
Questo perché non è possibile che dopo un anno, dopo due anni o dopo tre anni, le persone con disabilità e le loro famiglie si debbano sottoporre ancora a delle visite nonostante una situazione già acclarata". Lo ha detto la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli durante il question time.
Per questo "con l'avvio della sperimentazione abbiamo già avuto un'interlocuzione con l'Inps" - ha aggiunto la ministra - così "da emanare una comunicazione che eviti di far arrivare a visita di rivedibilità quelle persone che sono già in una situazione complessa, accertata e acclarata. Questo è un percorso naturalmente che riguarda tutto l'impianto dell'accertamento della valutazione dell'invalidità civile ma anche dell'introduzione del progetto di vita che quindi in questo caso tiene conto davvero degli aspetti che riguardano la persona a 360 gradi, sia quello sanitario che quello sociale, tenendo conto anche di quello che riguarda e attiene altri campi della vita quotidiana".
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