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Settembre vince tra i Giovani, si balla con i Duran Duran

Settembre vince tra i Giovani, si balla con i Duran Duran

Onda anni '80 con Wild Boys. Follesa ironica, Zanicchi eterna

SANREMO, 14 febbraio 2025, 01:17

Redazione ANSA

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(dell'inviata Angela Majoli) Settembre è il vincitore di Sanremo 2025 tra le Nuove Proposte. Napoletano, classe 2001, diverse esperienze tv alle spalle, con il brano Vertebre supera in finale Alex Wyse, che proponeva Rockstar, e si aggiudica anche il Premio della Critica Mia Martini e quello della Sala Stampa Lucio Dalla. Sono i primi verdetti del festival in una serata che svela anche la nuova top five: Coma_Cose, Brunori Sas, Irama, Olly e Francesco Gabbani, non in ordine di piazzamento. Cuore dello show è il tuffo negli anni '80 con il ritorno dei Duran Duran, a 40 anni dal loro primo show all'Ariston, quando ad accoglierli sul palco fu Pippo Baudo. Il medley su Invisible, Notorious, Ordinary world, poi la band britannica accoglie sul palco Victoria dei Maneskin: "We love this girl", dice Simon Le Bon. I segni del tempo sono evidenti, ma l'effetto nostalgia trascina l'Ariston quando arriva, come 40 anni fa, il momento di The Wild Boys. Dalla platea spunta in abito da sposa Katia Follesa: la gag - con tanto di cartello - si ispira al film Sposerò Simon Le Bon, simbolo di una generazione di teenager pazze dei Duran. L'attrice fa la proposta di nozze al frontman che la bacia. Messa a segno una seconda serata da 11,7 milioni di spettatori, con il 64.5% di share, Sanremo si apre con Edoardo Bennato: Sono solo canzonette, il brano-manifesto che compie 45 anni. "Nel 1980 abbiamo fatto 15 stadi", dice l'artista, con la pecetta scura sulle scarpe per evitare un nuovo caso Travolta.
    In quota celebrazioni un posto speciale spetta a Iva Zanicchi: 60 anni fa il debutto a Sanremo, 11 volte in gara e tre vittorie che la rendono l'artista più premiata al festival.
    È tornata per il premio alla carriera: "Meglio da viva che da morta", scherza. Canta Non pensare a me, Ciao cara come stai, Zingara: per lei il tempo non è passato.
    Abito di velluto lungo, spalle scoperte e perle incastonate, capelli rossi sciolti e orecchini color smeraldo, Miriam Leone è la prima co-conduttrice a scendere le scale dell'Ariston, accolta da Conti che conduceva il concorso quando l'attrice nel 2008 fu incoronata Miss Italia. Ricordando il pathos di quei momenti, insieme si divertono a ripetere il fatidico annuncio: "Miriam Leone, per il te il festival di Sanremo inizia". Poi sfoggia un mega abito corolla rosso fiamma: "Il Comune di Sanremo lo ha approvato nel piano regolatore".
    Primo outfit total white, invece, per Elettra Lamborghini: "Questo palco mi mette paura!", grida con la voce da bambina e il fisico da pin-up. "Ho scelto il bianco in onore tuo - dice a Carlo Conti - perché voglio favorire la tua abbronzatura". Follesa fa se stessa e punta sulla cifra ironica. Prova a scendere le scale con il bob: "Se devo morire mi devo divertire". Ironizza sui tempi veloci di Carlo Conti: "Fai così anche con tua moglie? Dai che c'ho tre secondi!". Poi propone il suo inno alla body positivity: "Voglio salutare tutte le donne, le mie alleate che vogliono raggiungere un obiettivo e ci riescono", dice agitando orgogliosamente le braccia 'a tendina'.
    Poi tenta il 'monologhino', che in tempi di normalizzazione è vietato all'Ariston, e ironizza su Chiara Ferragni che qui lesse la lettera a se stessa bambina: "Carlo, almeno una bella lettera alla me bambina, alla me nonna, alla me chihuahua, fidati!". Il piccolo Samuele Parodi, 11 anni, conosce a memoria tutta la storia di Sanremo: si merita quanto meno una presentazione ufficiale, quella di Massimo Ranieri, che introduce in maniera impeccabile con voce impostata e cartoncino. "Una cosa è certa: ho trovato il conduttore del prossimo anno", ride Conti.
    All'Ariston irrompe stasera anche la forza del Teatro Patologico, l'inclusione che abbatte le barriere, l'arteterapia come cura delle disabilità fisiche e psichiche. "Siamo un luogo magico - dice il fondatore, l'attore e regista Dario D'Ambrosi - perché aiutiamo e salviamo tantissimi ragazzi e così diamo speranza a milioni di famiglie, perché quando sta bene un ragazzo disabile stanno bene mamme, papà, fratelli, nonni, condomini, quartieri. È da qui che dobbiamo partire per migliorare la nostra società". Un messaggio che a giugno approderà all'Onu.
    In platea, anche il generale Roberto Vannacci con la moglie Camelia Mihailescu.
   

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