(dell'inviata Angela Majoli)
Settembre è il vincitore di
Sanremo 2025 tra le Nuove Proposte. Napoletano, classe 2001,
diverse esperienze tv alle spalle, con il brano Vertebre supera
in finale Alex Wyse, che proponeva Rockstar, e si aggiudica
anche il Premio della Critica Mia Martini e quello della Sala
Stampa Lucio Dalla. Sono i primi verdetti del festival in una
serata che svela anche la nuova top five: Coma_Cose, Brunori
Sas, Irama, Olly e Francesco Gabbani, non in ordine di
piazzamento.
Cuore dello show è il tuffo negli anni '80 con il ritorno dei
Duran Duran, a 40 anni dal loro primo show all'Ariston, quando
ad accoglierli sul palco fu Pippo Baudo. Il medley su Invisible,
Notorious, Ordinary world, poi la band britannica accoglie sul
palco Victoria dei Maneskin: "We love this girl", dice Simon Le
Bon. I segni del tempo sono evidenti, ma l'effetto nostalgia
trascina l'Ariston quando arriva, come 40 anni fa, il momento di
The Wild Boys. Dalla platea spunta in abito da sposa Katia
Follesa: la gag - con tanto di cartello - si ispira al film
Sposerò Simon Le Bon, simbolo di una generazione di teenager
pazze dei Duran. L'attrice fa la proposta di nozze al frontman
che la bacia.
Messa a segno una seconda serata da 11,7 milioni di
spettatori, con il 64.5% di share, Sanremo si apre con Edoardo
Bennato: Sono solo canzonette, il brano-manifesto che compie 45
anni. "Nel 1980 abbiamo fatto 15 stadi", dice l'artista, con la
pecetta scura sulle scarpe per evitare un nuovo caso Travolta.
In quota celebrazioni un posto speciale spetta a Iva
Zanicchi: 60 anni fa il debutto a Sanremo, 11 volte in gara e
tre vittorie che la rendono l'artista più premiata al festival.
È tornata per il premio alla carriera: "Meglio da viva che da
morta", scherza. Canta Non pensare a me, Ciao cara come stai,
Zingara: per lei il tempo non è passato.
Abito di velluto lungo, spalle scoperte e perle incastonate,
capelli rossi sciolti e orecchini color smeraldo, Miriam Leone è
la prima co-conduttrice a scendere le scale dell'Ariston,
accolta da Conti che conduceva il concorso quando l'attrice nel
2008 fu incoronata Miss Italia. Ricordando il pathos di quei
momenti, insieme si divertono a ripetere il fatidico annuncio:
"Miriam Leone, per il te il festival di Sanremo inizia". Poi
sfoggia un mega abito corolla rosso fiamma: "Il Comune di
Sanremo lo ha approvato nel piano regolatore".
Primo outfit total white, invece, per Elettra Lamborghini:
"Questo palco mi mette paura!", grida con la voce da bambina e
il fisico da pin-up. "Ho scelto il bianco in onore tuo - dice a
Carlo Conti - perché voglio favorire la tua abbronzatura".
Follesa fa se stessa e punta sulla cifra ironica. Prova a
scendere le scale con il bob: "Se devo morire mi devo
divertire". Ironizza sui tempi veloci di Carlo Conti: "Fai così
anche con tua moglie? Dai che c'ho tre secondi!". Poi propone il
suo inno alla body positivity: "Voglio salutare tutte le donne,
le mie alleate che vogliono raggiungere un obiettivo e ci
riescono", dice agitando orgogliosamente le braccia 'a tendina'.
Poi tenta il 'monologhino', che in tempi di normalizzazione è
vietato all'Ariston, e ironizza su Chiara Ferragni che qui lesse
la lettera a se stessa bambina: "Carlo, almeno una bella lettera
alla me bambina, alla me nonna, alla me chihuahua, fidati!".
Il piccolo Samuele Parodi, 11 anni, conosce a memoria tutta
la storia di Sanremo: si merita quanto meno una presentazione
ufficiale, quella di Massimo Ranieri, che introduce in maniera
impeccabile con voce impostata e cartoncino. "Una cosa è certa:
ho trovato il conduttore del prossimo anno", ride Conti.
All'Ariston irrompe stasera anche la forza del Teatro
Patologico, l'inclusione che abbatte le barriere, l'arteterapia
come cura delle disabilità fisiche e psichiche. "Siamo un luogo
magico - dice il fondatore, l'attore e regista Dario D'Ambrosi -
perché aiutiamo e salviamo tantissimi ragazzi e così diamo
speranza a milioni di famiglie, perché quando sta bene un
ragazzo disabile stanno bene mamme, papà, fratelli, nonni,
condomini, quartieri. È da qui che dobbiamo partire per
migliorare la nostra società". Un messaggio che a giugno
approderà all'Onu.
In platea, anche il generale Roberto Vannacci con la moglie
Camelia Mihailescu.
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