"La canzone di Simone Cristicchi al
Festival di Sanremo è un aiuto prezioso per capire meglio i
malati di Alzheimer: ci indica la strada da percorerre per stare
vicino a questi pazienti e curarli in maniera adeguata". Lo ha
sottolineato oggi il professor Stefano Govoni, farmacologo e
docente dell'Università di Pavia, autore di ricerche sulle
demenze e sull'invecchiamento cerebrale, intervenendo al
convegno "Pellegrini di speranza in cammino..." svoltosi in
Curia a Pavia in occasione della "Giornata Mondiale del Malato".
Cristicchi ha dedicato la sua canzone "Quando sarai piccola"
a sua madre malata. "In un passo del brano si legge
'rallenteremo il passo se camminerò veloce': è esattamente il
farsi 'protesi umana' a fianco di persone fragili che
necessitano di un sostegno - ha spiegato il professor Govoni -.
Per la cura di un malato non basta essere benevolenti: servono
anche l'intenzione e l'impegno morale".
"La canzone che Cristicchi ha presentato a Sanremo ha radici
profonde - ha aggiunto il farmacologo pavese -. Pensiamo al
brano con cui vinse nel 2007, 'Ti regalarò una rosa'. che
scrisse dopo aver realizzato un viaggio negli ospedali
psichiatrici d'Italia. Non a caso Alda Merini gli dedicò la
poesia 'A Simone'. Oggi Cristicchi, che possiamo considerare a
sua volta un poeta, ci ha regalato un testo dedicato alla
fragilità umana e in particolare ai malati di Alzheimer".
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