"Quando parlo di vita, sono
scaramantica... ho 85 anni e finché posso me ne frego. Voglio
andare in Argentina, Cile e Brasile. Poi chiudo con i viaggi".
Iva Zanicchi, Premio alla carriera al festival di Sanremo,
mostra il solito piglio da guerriera.
"Ho avuto delle perdite importanti nella vita, ma io sono
ridanciana, scherzo, gioco. Quando mio marito - siamo stati
insieme 40 anni - stava molto male, mi ha chiamato per farlo
ridere mi sono denudata e ho passeggiato sul letto. Rideva e mi
diceva che ero bellissima, peccato quel poco di pancetta.
Abbiamo vissuto in allegria, ora porto il suo orologio e non lo
tolgo mai. La vita è fatta di malattie, di perdite. Ma io credo
e sono sicura che non perdiamo i nostri cari: quando li
ricordiamo, sono vivi e sono dentro di noi", racconta con il
sorriso sulle labbra e la voglia di non arrendersi mai: "ho
anche pronta una nuova canzone che canterò con mia nipote
Virginia. Il testo è di Cristiano Malgioglio".
Durante la serata di ieri, ha mostrato una voce che in molti
le invidiano. Giovani compresi. "Questo è un bellissimo festival
per tutti i gusti. C'è l'autotune, hanno tutti quelle noccioline
nell'orecchio, che aiuta, ma non ho sentito mai i cantanti
intonati come quest'anno. Be', quasi tutti. L'autotune ti
intona, ti guida, ti riporta in carreggiata".
Iva Zanicchi 60 anni fa partecipò al suo primo festival: "mi
buttarono fuori, ma poi mi sono rifatta con il tempo",
sottolinea potendo vantare 11 partecipazioni e tre vittorie, che
la incoronano l'artista donna con più successi a Sanremo. E
quando le si chiede se questo non sia il festival della
restaurazione risponde lapidaria: "la politica lasciamola ai
politici. Quando io sono stata eletta al Parlamento europeo, il
primo anno mi chiamavano zingara, il secondo Iva, il terzo
onorevole Zanicchi. Il quarto anno li ho mandati a fanculo e non
me ne sono più occupata".
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