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Assunzioni in Consiglio sardo, resta stop a familiari e parenti

Assunzioni in Consiglio sardo, resta stop a familiari e parenti

Passa all'unanimità la legge che precisa le regole precedenti

CAGLIARI, 21 febbraio 2025, 15:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cambiano le modalità di assunzione nei gruppi politici del Consiglio regionale ma resta il divieto ad assumere "coniuge o convivente more uxorio di uno dei consiglieri regionali in carica nella legislatura nella quale l'incarico è conferito, né avere con questi un grado di parentela o di affinità".
    La legge trasversale, firmata da tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione, approvata due giorni fa e arrivata in Aula in serata con la procedura d'urgenza e approvata all'unanimità e senza dibattito sul funzionamento degli uffici dei gruppi consiliari e che modifica in parte la legge regionale sulla stessa materia che risale al 2014, ripulisce con più riferimenti la vecchia normativa. Nella nuova formulazione - perché nel vecchio testo c'era una ripetizione in due diversi commi che distingueva i comandati dai contratti a tempo determinato - si toglie da una parte la dicitura con il divieto, ma viene ripristinata e formulata in un altro comma.
    "La soppressione, prevista dalla lettera b del comma 7 dell'articolo 2 della legge appena approvata dall'Assemblea, è scaturita da un'esigenza di maggiore chiarezza normativa. La disposizione soppressa era, infatti, prevista in due commi diversi dello stesso articolo - spiega il presidente dell'Assemblea sarda Piero Comandini - Il divieto è ora contenuto unicamente nel comma 7 quinquies dell'articolo 9 della Legge regionale 2 del 2014, così come modificata dall'articolo 2, comma 8 della nuova legge, per cui sia i dipendenti in comando che quelli assunti a tempo determinato non possono essere coniugi o conviventi more uxorio di uno dei consiglieri regionali in carica nella legislatura nella quale l'incarico è conferito, né avere con questi un grado di parentela o di affinità entro il quarto grado".
    A cambiare saranno anche i contratti a tempo determinato del personale che andrà a lavorare nei gruppi, che non saranno più stipulati in prima persona dal capogruppo, ma vi provvederà "la competente struttura dell'amministrazione consiliare nei limiti delle risorse destinate a ciascun gruppo per tale finalità".
   
   

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