Nel 2024, il settore delle
costruzioni in Sicilia, parallelamente a quanto osservato a
livello nazionale, risentirà del mancato apporto della
manutenzione straordinaria, a causa dello stop della cessione
del credito e dello sconto in fattura. L'Ance, l'associazione
dei costruttori, stima un calo dei livelli produttivi del 7,4%
in termini reali su base annua. E' quanto emerge dal report del
centro studi Ance, che ha presentato oggi a Palermo gli "Scenari
regionali dell'edilizia, 2024", in collaborazione con la società
di ricerca Prometeia.
Per il settore, il 2023 è stato invece un anno positivo, con
la crescita del 5,2% rispetto al 2022. Dai dati elaborati dalla
Cnce sulle casse edili, risulta che nel 2023 l'aumento è stato
dell'0,8% nel numero delle ore lavorate e del +0,7% per quello
dei lavoratori iscritti.
"Il 2023 - dice il direttore del centro Studi Ance, Flavio
Monosilio - grazie al superbonus e all'avvio dei lavori legati
al Pnrr, ha rappresentato un anno di conferma del buono stato di
salute del settore: in soli tre anni gli investimenti in
costruzioni in Sicilia sono tornati su livelli paragonabili a
quelli del 2010. Per il 2024, invece il quadro cambia la nostra
valutazione è di un indebolimento dell'attività produttiva. In
questo contesto i principali nodi da sciogliere per il settore
sono rappresentati dal Pnrr e dall'accesso al credito".
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