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Venezi, mia nomina a sovrintendente non c'è stata e non ci sarà

Venezi, mia nomina a sovrintendente non c'è stata e non ci sarà

La direttrice d'orchestra: "Ho iniziato molto prima del governo"

ROMA, 02 ottobre 2024, 17:02

Redazione ANSA

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BEATRICE VENEZI, CONFLITTO D 'INTERESSI? NON ESISTE - RIPRODUZIONE RISERVATA

BEATRICE VENEZI, CONFLITTO D 'INTERESSI? NON ESISTE - RIPRODUZIONE RISERVATA

"A seguito dell'ennesimo articolo uscito ieri, martedì primo ottobre 2024, sul Fatto Quotidiano a firma di Thomas Mackinson e Vanessa Ricciardi, atto esclusivamente a screditare la mia persona e la mia professione, mi trovo a ribadire, di nuovo, concetti già espressi più volte in quest'ultimo periodo: Non c'è stata, né ci sarà alcuna nomina a sovrintendente o a direttore artistico da parte del ministero", afferma Beatrice Venezi in una nota.
    "Sono quanto mai allibita che un articolo come quello di ieri sia stato scritto proprio da Thomas Mackinson sul Fatto Quotidiano, giornalista e testata a cui ho concesso un'intervista esclusiva, completa ed esaustiva, relativa al mio incarico al ministero proprio poco tempo fa, in seguito al caso Sanguliano-Boccia. Sperando che "repetita iuvant" - ma è evidente che non è così - riporto la risposta integrale che avevo dato allo stesso giornalista nell'intervista uscita il 12 settembre scorso, che poi è stata in parte tagliata: 'Non c'è stata, né ci sarà alcuna 'nomina' a sovrintendente o a direttore artistico. Io sono un direttore d'orchestra e svolgo il mio lavoro in tutto il mondo. Un direttore artistico, per svolgere bene il suo lavoro, deve essere presente in teatro, per far fronte a tutte le necessità degli artisti e delle maestranze. Io non ho mai neppure pensato di modificare la mia vita professionale e diventare direttore artistico di alcun ente in Italia, poiché, proprio in virtù dell'intensa attività che svolgo, soprattutto all'estero, non riuscirei a compierla con la dedizione necessaria. Questo è solo uno dei tanti esempi di cattivo giornalismo portato avanti da certe testate per esorcizzare un mio possibile coinvolgimento (per bruciarmi, come si dice in gergo) e costruire ad hoc l'immagine di una professionista spinta dal sistema politico. Peccato che io abbia costruito la mia carriera e la mia notorietà ben prima del governo attuale. Guardi, Facebook mi riproponeva proprio ieri un ricordo di sei anni fa: D la Repubblica mi inseriva nella lista delle 30 donne del 2018 tra cui 'scegliere assieme ai lettori, l'italiana che rappresenta la forza, la passione e il talento di tutte'. Come erano diversi i giudizi che esprimeva la stampa sul mio conto prima del Governo Meloni'".
    "Come ho specificato anche alla fine della risposta - conclude Beatrice Venezi - la mia carriera e i miei successi, dei quali moltissimi anche all'estero, sono iniziati tanto tempo prima del governo Meloni. Evidentemente la stampa italiana ha la memoria corta. E va bene che nessuno è profeta in patria, ma credo francamente che il mio percorso e il mio curriculum parlino da soli. Non ho bisogno di dimostrare niente a nessuno, ma questo accanimento nei confronti della mia persona ha davvero superato il limite, direi anche quello del buon senso".
   

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