"Ieri sera alcune pattuglie
stavano effettuando controlli di viabilità e regolarità soste in
via Gabriele D'Annunzio. Stavano eseguendo quanto chiesto loro,
nell'ambito di una crescente attività di contrasto all'anarchia
di molti cittadini, che interpretano le regole a proprio
piacimento, credendo che la sosta di pochi minuti legittimi
doppie file e caos lungo le strade". Lo scrive il sindaco di
Catania, Enrico Trantino, su Facebook, ricostruendo il malore
che ha colto un vigile urbano, che si è accasciato a terra per
un infarto al miocardio ed è stato ricoverato in gravi
condizioni all'ospedale Cannizzaro.
"A un certo momento - aggiunge Trantino - alcuno di questi
utenti hanno sollecitato i componenti delle pattuglie a dare
loro spiegazioni. Chiariamo, nessun'azione aggressiva o
minacciosa; ma dovere affrontare il commerciante che se la
prende "con il sindaco e l'assessore" perché si sono messi in
testa di cambiare le abitudini ai catanesi, o la signora
contravvenzionata dire "adesso vi metto su Tik Tok", ormai
diventato strumento di vendette private tra chi vive di insulti
e attacchi scomposti, ha provocato un infarto a un nostro
agente, che adesso combatte la sua battaglia per rimanere in
vita".
"La città non è mia - sottolinea il sindaco - ma di sicuro
non è di chi crede che le norme si interpretano a proprio uso e
consumo. Io ho il dovere di garantire a chi desidererebbe vivere
in una città normale, di poterlo fare. Prendetevela con me, ma
nessuno si permetta di agire, anche solo lamentandosi, con chi
ha il solo torto di consentire il rispetto di elementari regole
di convivenza civile. Chi ritiene di avere ragione ha gli
strumenti giuridici per opporsi; ma non pensate che il "sì è
fatto sempre così" diventi alibi o scusante. Saremo sempre più
inflessibili - osserva Trantino - nella convinzione che l'ordine
diventi l'ingrediente per vivere tutti meglio; e sono certo che
chi si risente per una contravvenzione, spesso - se non sempre -
sia chi poi recrimina, perché nella nostra città ognuno fa
quello che vuole. Secondo un ossequio a intermittenza che vuole
che vengano pretesi i propri diritti, nell'indifferenza a quelli
degli altri e al rispetto dei doveri.
Abbiamo bisogno di uno scatto di maturità che ci faccia
comprendere che la nostra libertà non può comprimere quella
degli altri. Solo così saremo comunità, e non abitanti di una
giungla. Prego per il nostro agente. E - conclude il sindaco di
Catania - ringrazio lui e tutti i suoi colleghi che so non
arretreranno dinanzi a chi inveisce, perché deve parcheggiare
liberamente entro tre metri dal luogo in cui si deve recare. Ai
catanesi chiedo solo di fare quello che fanno sempre quando si
recano in una qualunque altra città, per poi dire 'che
meraviglia, qui tutti rispettano le regole'".
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