GIANCARLO TRISCARI "TUTUM"-
NAVARRA EDITORE - PP. 296 - 18.00 EURO
"Tutùm", un romanzo coinvolgente, un'opera prima che sembra
scritta da un navigato scrittore e non da un consigliere di
Cassazione. Il magistrato è Giancarlo Triscari, palermitano, ma
vive e lavora ormai da molti anni a Roma. Un romanzo, edito da
Navarra, che parla dell'amore fraterno e di una promessa che il
protagonista potrà onorare qui, sulle pagine di un romanzo che è
un viaggio nella memoria. Il libro verrà presentato sabato 22
febbraio alle 11,00 al cinema Rouge e Noir di Palermo. Un
incontro a più voci con colleghi e amici che interverranno,
dall'avvocato Luigi Tramontano al magistrato Angelo Piraino, al
dottor Francesco Ferrara. Sguardi diversi per una narrazione che
ha più piani di lettura, dalla carriera di magistrato nascono le
grandi riflessioni sulla legge, e dentro queste il viaggio verso
l'infanzia a Palermo, gli amici, la famiglia, il dolore infinito
per la perdita del fratello e la promessa non mantenuta: fare un
viaggio insieme.
"Tutùm", quel battito del cuore che svela una forte emozione,
un viaggio a ritroso nel tempo per trovare il senso più
autentico della sua vita e dei dolori che avevano colpito la sua
famiglia. Nell'elegante cortile della Cassazione domina la
maestosa statua della Legge e in una mattina di Dicembre il
presidente della Corte, amico e guida, gli chiede cosa trovi che
non va in quella statua. "Questa statua non parla... non
racconta cosa c'è dietro una decisione. Il processo è spesso un
percorso tormentato di vita. Vorrei che la statua parlasse anche
di questo", scrive Triscari e la soluzione arriverà solo alla
fine del romanzo, dove si intrecciano a meraviglia la
professione, l'amore per la legge e la compassione per gli
esseri umani, gli amici, i fratelli, fatti realmente accaduti e
altri sognati, frutto di una fantasia mai fine a se stessa.
Episodio centrale è una gita a Piano Battaglia con i genitori e
i fratelli, Vera e Andrea. Manfredi, l'autore, è il più piccolo
non sa sciare bene come il fratello e alla fine della giornata
vuole fare un'ultima discesa, ma Andrea capisce che è scesa la
nebbia e potrebbe essere pericoloso. Manfredi se lo ritrova alle
spalle, lo aiuta, lo salva, lo protegge e così sarà per sempre.
"Quell'episodio mi ha segnato per sempre - racconta l'autore -
il vero modo di dare senso alle cose è di farle insieme agli
altri. Aiutare gli altri dà un senso alla mia vita. Un
magistrato fa un lavoro stupendo, non è mai solo, la sua
compagna è la legge, ma è calato nella realtà, dietro ogni uomo
o donna si celano vite che vanno comprese e poi giudicate". Ma
il romanzo nasce anche da un patto che i due fratelli avevano
fatto in giovane età, quello di un viaggio insieme, in moto o in
America oppure nelle isole Eolie. Era una promessa e le promesse
vanno mantenute e i due fratelli per suggellare un patto usavano
un linguaggio in codice: "Cieloblù. Accada quel che accada". Ad
Andrea è dedicato il romanzo. Ma se si vuole sapere cosa mancava
alla statua della Legge del cortile della Cassazione bisogna
leggere il romanzo.
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