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Lavoro, Sicilia tra prime cinque regioni per numero controversie

Lavoro, Sicilia tra prime cinque regioni per numero controversie

Il dato diffuso dal Sinalp riguarda gli anni dal 2019 al 2023

PALERMO, 27 marzo 2025, 12:46

Redazione ANSA

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La Sicilia è tra le prime cinque regioni italiane per numero di controversie lavorative, insieme a Lombardia, Lazio, Campania e Puglia, e sono in aumento le controversie per licenziamenti nel settore turismo e agricoltura.
    Sono quasi 10mila i lavoratori siciliani coinvolti in contenziosi con i propri datori di lavoro. Un dato che evidenzia come lo strumento della conciliazione sindacale sia utile e fondamentale per dirimere le controversie lavorative che vedono al primo posto i licenziamenti (40%), seguono le controversie su straordinari e ferie (25%) e le controversie su discriminazioni e mobbing (15%).
    
I numeri sono stati diffusi in una nota dal Sinalp Sicilia, il sindacato nazionale autonomo dei lavoratori e dei pensionati che domani, venerdì 28 marzo alle 9,30, ha organizzato allo Steri, a Palermo, il convegno "La conciliazione sindacale: un'opportunità per le imprese e per i lavoratori".
    In Sicilia, la conciliazione sindacale ha un tasso di conflittualità lavorativa più alto rispetto alla media nazionale, soprattutto per lavoro irregolare, mancato pagamento di retribuzioni, licenziamenti illegittimi, controversie su ferie, permessi e straordinari non retribuiti. Tra il 2019 e il 2023 le conciliazioni avviate in media 8.400 (si passa da 8.500 nel 2019 a 9.500 nel 2023), con una media di circa il 10% in più rispetto ai dati nazionali.
    "L'obiettivo di questo convegno - dice Andrea Monteleone, segretario regionale del Sinalp - è quello di approfondire il ruolo e le potenzialità della conciliazione sindacale, analizzando le opportunità che essa offre sia alle imprese, in termini di miglioramento delle relazioni industriali e della produttività, sia ai lavoratori, garantendo la tutela dei diritti e una maggiore partecipazione al processo decisionale.
    Inoltre - conclude il segretario - diventa un supporto essenziale di aiuto allo snellimento delle cause nei tribunali, che in questo modo non dovranno gravarsi di ulteriori contenziosi".
   

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