Le Casse di previdenza private dei
professionisti "non sono soggetti vigilati dall'Ivass, quindi
non ne abbiamo una conoscenza diretta", tuttavia "credo che, in
alcuni casi, ci sia proprio un problema di contribuzione e di
sostenibilità complessiva del sistema delle Casse, per cui,
forse, una revisione della contribuzione potrebbe essere
necessaria". Così il consigliere dell'Istituto per la vigilanza
sulle assicurazioni (Ivass) Riccardo Cesari, audito stamani
nella Commissione parlamentare per il controllo delle forme
previdenziali, ha risposto ad una domanda del segretario della
Bicamerale, la deputata di FdI Daniela Dondi, che gli aveva
chiesto in che modo le Casse di previdenza, che già annualmente
erogano prestazioni di welfare ai professionisti del valore di
oltre 500 milioni annui, potrebbe rendere più efficace il loro
sostegno agli iscritti, anche in considerazione
dell'invecchiamento progressivo delle loro platee.
"Lo dico - ha precisato l'esponente dell'Istituto - senza,
però, aver fatto degli approfondimenti specifici", precisando,
però, che, "forse, un riallineamento tra contribuzione e
prestazioni, in alcuni casi, credo sia da tenere presente".
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