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L'ultrà Beretta: 'Il clan Bellocco mi convocò per minacciarmi'

L'ultrà Beretta: 'Il clan Bellocco mi convocò per minacciarmi'

L'Antimafia acquisirà gli atti. Notificati 24 Daspo dai 3 ai 10 anni

03 ottobre 2024, 17:35

Redazione ANSA

ANSACheck
Le curve di Milan e Inter - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le curve di Milan e Inter - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prosegue l'inchiesta di Milano sui presunti affari illeciti, violenze e un patto tra gli ultrà di Inter e Milan delle curve Nord e Sud. Dagli atti emerge che l'ex capo ultrà interista Andrea Beretta, in carcere per l'omicidio dell'esponente della 'ndrangheta Antonio Bellocco, che era anche lui nel direttivo della curva, fu "convocato, tra giugno e luglio, a casa di Bellocco" e nei box sotto l'abitazione incontrò "due emissari" del clan 'ndranghetista, che gli avrebbero rivolto "direttamente concrete intimidazioni (sempre correlabili alla gestione del merchandising)".

Lo si legge in un'integrazione della richiesta di misura nell'inchiesta sugli ultrà, che riassume dichiarazioni di Beretta, ma anche analisi degli investigatori su quell'incontro, che si sarebbe tenuto il 23 luglio.

La commissione parlamentare antimafia acquisirà gli atti dell'inchiesta. La richiesta è stata già avanzata e a breve potrebbe quindi giungere la documentazione. Nei prossimi giorni saranno valutate anche eventuali audizioni in merito alla vicenda.

Ed è stata quasi tutta notificata la prima tranche dei provvedimenti interdittivi alle manifestazioni sportive: si tratta di 24 Daspo tra i 3 e i 10 anni, a cui dovrebbero seguire decine di altri provvedimenti in tempi relativamente brevi.

 

Gli ultrà del Milan, 'con i parcheggi 30mila euro a partita' 

"1000 macchine?...30 mila a partita!!! oooh!!! a partita! ... facciamo 80 mila al mese! punto e basta! punto e basta!!!". Così ultrà milanisti, tra cui il capo della curva Sud Luca Lucci, che è finito in carcere dopo il maxi blitz di tre giorni fa, discutevano a fine 2022 del business dei parcheggi dello stadio di San Siro, al centro dell'inchiesta della Dda di Milano assieme ad altri affari, per i quali le curve interista e milanista avevano stretto un "patto".

Sono altri elementi dell'inchiesta riportati in una delle integrazioni alla richiesta di misura cautelare firmata dai pm Storari e Ombra. In particolare, l'intercettazione sui parcheggi viene riportata nel capitolo che tratta del "progressivo avvicinamento della Curva Sud ad esponenti della criminalità organizzata calabrese". E si parla di una persona vicina a Luca Lucci, ossia Rosario Calabria, "classe '83, figlio di Antonio, appartenente all'omonima famiglia di 'ndrangheta orbitante nell'area Milanese (Corsico/Buccinasco)".

Nell'integrazione gli inquirenti tornano anche sulle relazioni tra Lucci e "noti artisti", come Fedez ma non solo. E sui "preliminari accordi tesi a gestire i concerti di tali artisti, sia sul territorio nazionale (ed in particolare in Calabria), sia internazionale, facendo leva sull'intraprendenza del suo fedelissimo Hagag Islam", anche lui amico di Fedez e ora in carcere, "già in contatto con alcuni imprenditori operativi nel settore, molti dei quali di origine calabrese".

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