Non ricorda nulla di quanto
successo dieci giorni fa a Genova. Ma continua a ripetere che la
sorella "era angosciata, sconvolta al pensiero di perdere i
quattro figli". Il racconto è stato fatto agli investigatori
della squadra mobile genovese dalla donna albanese di 36 anni
che il 7 gennaio si è lanciata dal quarto piano come aveva fatto
pochi secondi prima la sorella, 32 anni. Quest'ultima era morta
sul colpo, lasciando i quattro figli. E sarebbe stata proprio la
paura di perdere i piccoli a spingerla in un vortice di paura e
angoscia tanto da spingerla a togliersi la vita.
La donna aveva denunciato il marito per maltrattamenti perché
secondo lei si era radicalizzato "e frequentava terroristi".
Accuse che però non avevano trovato alcun riscontro da parte
della Digos. Lui l'aveva accusata di averlo aggredito. I due si
erano separati nel 2023 e dal quel momento i rapporti erano
diventati sempre più tesi. Secondo il marito a peggiorare la
crisi tra i due sarebbe stato l'arrivo della cognata. "Invece di
fare da paciere fomentava le tensioni". L'uomo era stato
arrestato, per un giorno, nel 2023 perché aveva chiuso in casa
le due sorelle ed era andato in moschea. Per quell'episodio era
stato condannato a pochi mesi. Adesso è in corso un altro
processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni. A dicembre
c'era stata una udienza davanti al giudice civile per la
separazione e l'affidamento dei bambini. Era stata una udienza
difficile perché la donna si era agitata sempre per il timore di
perdere i bambini. L'udienza era stata rinviata al 10 gennaio.
Tre giorni prima la donna ha però deciso di uccidersi.
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