L'ex governatore della Sardegna
Christian Solinas (Psd'Az) e altre 18 persone, tra cui gli
allora assessori Anita Pili e Alessandra Zedda, l'ex consigliere
regionale del Psd'Az Nanni Lancioni, il già responsabile di Ats
e Aspal Massimo Temussi, attuale direttore generale delle
politiche attive del ministero del Lavoro, e il presidente di
Confindustria Sardegna Maurizio De Pascale, sono state rinviate
a giudizio nell'ambito di un'inchiesta legata ad alcune nomine
fatte in Regione e ritenute illegittime dalla Procura di
Cagliari, che aveva anche sollevato la questione di
illegittimità costituzionale per l'abrogazione del reato di
abuso d'ufficio.
Solinas si dovrà difendere dall'accusa di induzione indebita,
falsità materiale e ideologica mentre il gup Roberto Cau, che ha
fissato l'avvio del processo per il prossimo 3 aprile, ha
rigettato la richiesta della procura - avanzata dal pm Andrea
Vacca - sull'articolo 323 del codice penale (abuso d'ufficio),
ribadendo il non luogo a procedere in quanto la fattispecie non
è più reato. Per gli imputati non si procederà neppure per
turbativa d'asta perché "il fatto non sussiste".
Sotto la lente della procura ci sono le nomine della allora
direttrice generale della presidenza della Giunta regionale,
Silvia Curto, e del dg della Protezione civile Antonio Pasquale
Belloi: entrambi, secondo l'accusa, non avrebbero avuto i
requisiti. Al centro dell'inchiesta anche gli incarichi del 2020
al vertice dell'Aspal e quelli alla direzione del Servizio
attività estrattive e recupero ambientale dell'assessorato
dell'Industria.
Con le persone già citate, andranno a processo per diversi
capi di imputazione la stessa Slvia Curto, Silvia Cocco, Barbara
Poruu, Gianluca Calabrò, Emilio Fiorelli, Giancarlo Orrù, Silvia
Cocco, Nicola Giuliani, Marco Santoru, Francesca Piras, Damiana
Palmira Pedoni, Gianfranco Porcu, Pasquale Onida. Escono invece
dal processo l'ex direttrice dell'Aspal Sardegna Maika Aversano
e l'amministratore unico dell'Arst Roberto Neroni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA