"Mi sono augurato una tregua" in
Ucraina, "che le armi cessassero di sparare, dal primo giorno ed
ho lavorato, ogni giorno, per tre anni, per trovarla, per
costruirla, per aiutare chi poteva far ragionare, a farlo. Sono
contento, oggi, che possa arrivare? Moltissimo, come ogni
persona perbene e come titolare di un dicastero così importante
come il mio. E spero che si raggiunga il prima possibile. Pace,
però, non deve significare umiliare un popolo libero che non ha
fatto altro che morire e sacrificarsi per difendersi". Cos' il
ministro della Difesa Guido CRosetto, in un post su X.
"Pace - secondo Crosetto - non significa sospendere il
giudizio e dimenticare cosa è accaduto. Perdonare è la base per
costruire ogni futuro di pace, ma ricordare è la base per
costruire un futuro libero e giusto".
"Oggi, per il popolo ucraino - sottolinea - non è un giorno
speciale, ma solo un altro giorno di guerra, drammaticamente
uguale ai 1094 che lo hanno preceduto. Spero con tutto il cuore
che le armi tacciano e che la guerra si fermi. Che dalla guerra
si passi alla tregua e poi a una vera pace. Lo spero soprattutto
per chi questa guerra l'ha subita e ne porta i segni. Ma non
dimentico, di questi tre anni, chi aveva ragione e chi aveva
torto. Sono certo di aver fatto ciò che era giusto fare e di
aver aiutato un popolo aggredito a difendersi".
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