Chi ha visto la scena ha stentato a credere ai propri occhi, poi è passato in pochi attimi alla paura. Un pullman turistico è finito nel Po a Torino, in pieno centro, sotto gli occhi di decine di passanti e di altrettanti automobilisti, a pochi metri da una delle più belle piazze del capoluogo piemontese, piazza Vittorio Veneto.
Nell'incidente ha perso la vita l'autista, l'unica persona a bordo del bus, che si è parzialmente inabissato, tra la paura e l'incredulità di chi passeggiava lungo il fiume. Il bilancio sarebbe potuto essere molto più pesante, visto che la zona è sempre piena di passanti e turisti, ma soprattutto se l'uomo avesse fatto in tempo a caricare la scolaresca in gita a Torino, che lo attendeva non distante, in piazza Castello. "L'autista del bus li stava andando a prendere, sono bimbi delle elementari" ha detto il comandante della polizia locale di Torino, Roberto Mangiardi, che sta coordinando le indagini.

Alla scolaresca ora è stato trovato un mezzo alternativo per il rientro a casa. Si tratterebbe di una classe di bambini di Milano, che aveva organizzato il viaggio per visitare il museo Egizio di Torino.
Il caso ha voluto inoltre che sulla traiettoria del mezzo non fossero in molti. C'erano tre donne, che sono rimaste ferite non gravemente, investite dal bus prima che finisse in acqua e trasportate all'ospedale Cto, quello traumatologico: hanno riportato, secondo quanto riferiscono i soccorritori, soltanto delle contusioni.
"Dalla piazza la scena è stata impressionante - spiega un funzionario di banca -. Il mezzo era alto, grigio chiaro, andava lentamente, abbiamo pensato facesse manovra, invece è sceso giù. Prima lentamente, poi abbiamo sentito il tonfo in acqua.
L'incidente è avvenuto intorno alle 17.40, vicino al ponte Vittorio Emanuele I, che collega la piazza alla collina torinese. Per cause ancora da accertare, il pullman privato, della linea Di Carlo Tours, una ditta di noleggio di Guglionesi, in provincia di Campobasso, che procedeva in fase di manovra in retromarcia ha iniziato a sbandare, all'altezza dei Murazzi, quel lungo fiume stracolmo di locali. Quel gigante grigio chiaro metallizzato ha sfondato il parapetto di ferro ed è precipitato in acqua.
A bordo c'era soltanto l'autista, Nicola Di Carlo, titolare insieme al fratello di una ditta locale che organizza visite turistiche con sede a Guglionesi, paese dove l'uomo - originario dell'Abruzzo - viveva con la sua famiglia, e neanche un passeggero. Le forze dell'ordine insieme ai sanitari stanno cercando di capire se si sia trattato di un malore o se l'autista non si sia reso conto del tutto dello spazio che aveva a disposizione. Nessuno può testimoniarlo, visto che l'uomo alla guida era del tutto solo. A chiamare il 118 sono stati in molti e i sanitari e i vigili del fuoco sono arrivati anche con l'elicottero. Le squadre di pompieri si sono calate immediatamente, coi sommozzatori, erano in tanti, così come la gente si è assiepata sulle rive e sul ponte per capire cosa stesse accadendo e, chi era lì da subito, terrorizzato dall'idea che il bus fosse pieno. I primi a prestare soccorso sono stati alcuni canoisti dei circoli sportivi presenti sulle rive del Po.
A tirare il conducente fuori dal mezzo sono stati proprio loro, sfondando con un martello il vetro del bus. "Erano in due a martellare - racconta una studentessa - sono stati velocissimi".
I vigili del fuoco però sono scesi sul mezzo rimasto semigalleggiante per verificare che non ci fossero altre persone e le operazioni di recupero del mezzo verso le 20.30 non erano ancora terminate.
L'autista, 64 anni, è stato estratto vivo, anche se incosciente. I sanitari hanno quindi provato a rianimarlo, ma sono stati costretti a desistere e a constatarne il decesso. Sul posto è arrivato anche il sindaco, Stefano Lo Russo, insieme all'assessore comunale alla Sicurezza, Marco Porcedda, che hanno parlato con il comandante della polizia locale, Roberto Mangiardi, e con quello provinciale dei vigili del fuoco, Alessandro Paola, cercando di capire la situazione.
La polizia locale intanto ha chiuso gli accessi al ponte Vittorio Emanuele I e a lungo Po Diaz e Cadorna, zone conosciute per la movida serale. I sommozzatori avevano bisogno di poter effettuare tutte le manovre per capire se in acqua ci fossero altre persone. A ricerche concluse sono iniziate le operazioni di recupero del mezzo da parte dei vigili del fuoco, con il supporto dei comandi vicini, tramite un'autogru.
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