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All'ateneo di Udine l'arte rupestre assira del VII secolo

All'ateneo di Udine l'arte rupestre assira del VII secolo

Esposta copia di uno dei rilievi scoperti nel Kurdistan iracheno

UDINE, 26 marzo 2025, 18:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' stata esposta a Palazzo Antonini, una delle sedi dell'Università di Udine, la copia tridimensionale a grandezza naturale (4,8 per 1,6 metri) di uno dei 13 rilievi rupestri assiri scoperti dagli studiosi dell'Università di Udine a Faida, nel Kurdistan iracheno.
    L'opera realizzata dall'artista Serena Del Piccolo è stata concessa in comodato per 20 anni dai Civici musei.
    Il ritrovamento delle opere rupestri - ricorda l'Università - valse agli studiosi dell'Ateneo friulano il premio internazionale intitolato a Khaled al-Asaad per la più importante scoperta archeologica al mondo per il 2019. L'opera riproduce uno di questi 13 esemplari di arte rupestre scolpiti nella pietra del canale d'irrigazione del VII secolo a.C. che serviva la campagna circostante l'antica Ninive, capitale dell'impero assiro. I bassorilievi rappresentano un sovrano assiro in preghiera di fronte alle statue delle sette maggiori divinità dell'impero.
    "Celebriamo così 15 anni di lavoro e ricerche che portano alla luce la storia di questi popoli e la nostra - ha sottolineato il rettore Roberto Pinton, durante la cerimonia di inaugurazione -: il Tigri, l'Eufrate e la Mezzaluna fertile.
    Un'opera incredibile di ingegneria pre impero romano".
    L'auspicio della direttrice del Dipartimento Studi umanistici e patrimonio culturale, Linda Borean, e del direttore del progetto archeologico Terra di Ninive, Daniele Morandi Bonacossi, è che l'opera possa fungere da "strumento didattico di conoscenza per stimolare le ambizioni" degli studenti, nonché "di meditazione confronto e riflessioni tra passato, presente e il mondo che verrà". "L'archeologia è la scienza del futuro - ha osservato l'assessora regionale all'Università, Alessia Rosolen -. Non è solo manualità ma multidisciplinarietà e utilizzo di strumenti innovativi, che consentono di continuare a scoprire pezzi della civiltà di cui facciamo parte e di cui siamo il risultato più profondo".
   

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