(di Alessandra Baldini)
In segno di protesta per il
divieto allo staff di portare la kefiah, la scrittrice premio
Pulitzer Jhumpa Lahiri ha rifiutato di accettare il premio Isamu
Noguchi attribuito ogni anno dal museo fondato quasi 40 anni fa
ad Astoria dall'artista americano-giapponese, celebre per le sue
sculture e i mobili di design. "Lahiri ha ritirato
l'accettazione del premio in reazione al nostro nuovo codice di
abbigliamento", ha fatto sapere il museo: "Rispettiamo la sua
prospettiva nella consapevolezza che le nostre decisioni possono
non essere in linea con l'opinione di tutti".
Un mese fa il Museo Noguchi aveva annunciato il divieto allo
staff di indossare, durante le ore di lavoro, abiti o accessori
che esprimono "messaggi politici, slogan o simboli". Come
conseguenza del bando, tre dipendenti che si erano rifiutate di
togliersi la kefiah indossata in segno di solidarietà con il
popolo palestinese sono state licenziate.
Il nuovo codice, che non si applica ai visitatori, era stato
adottato dopo che per mesi, dopo le azioni militari di Israele a
Gaza, parecchi membri dello staff avevano messo la tradizionale
sciarpa palestinese per ragioni che una delle dipendenti
licenziate ha definito "culturali". In una lettera alla
direzione del museo dopo la pubblicazione del bando, una
cinquantina dei circa 70 dipendenti avevano ricordato che lo
stesso Noguchi odiava le guerre e che durante il secondo
conflitto mondiale si era fatto volontariamente internare in uno
dei campi di detenzione per giapponesi-americani creati in
Arizona dopo il bombardamento di Pearl Harbor.
Il museo, che in passato ha preso posizione sui temi del
razzismo e delle diseguaglianze contro gli afro-americani
invocando le posizioni del fondatore, aveva difeso il divieto
della kefiah affermando che "questo tipo di espressioni possono,
senza volerlo, alienare segmenti dei nostri visitatori".
Lahiri, che nel 2000 ha vinto il Pulitzer per la sua prima
raccolta di racconti L'Interprete dei Malanni e da allora ha
pubblicato fiction e saggi in inglese e in italiano, e il
pittore minimalista coreano Lee Ufan avrebbero dovuto il
ricevere il premio il 29 ottobre nel corso del gala annuale del
museo. La partecipazione di Ufan è ancora in programma.
I modi di esprimere solidarietà ai palestinesi o agli
israeliani dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre dividono da
mesi gli intellettuali negli Usa e altrove: in maggio la stessa
Lahiri e altre migliaia di studiosi e artisti avevano firmato
una lettera ai presidenti delle università per esprimere
solidarietà alle proteste pro-Gaza sui campus.
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