Il percorso espositivo di Casa di
Carlo Goldoni, museo veneziano dedicato al celebre
commediografo, si arricchisce di un nuovo tassello per
raccontare la storia teatrale lagunare, e non solo, dal XVII al
XIX secolo, attraverso l'esposizione di una selezione di
documenti dal Fondo Vendramin provenienti dalla Biblioteca
Teatrale della Casa Carlo Goldoni.
Una raccolta composta da oltre 160 unità archivistiche, che
include documenti datati tra il 1448 e il 1871 e che offre uno
spaccato unico sul glorioso passato del Teatro di San Luca, uno
degli antichi teatri veneziani più longevi, attivo fin dalla sua
fondazione nel 1622 e ancora oggi in vita come Teatro Goldoni.
Non solo: si tratta di documenti di inestimabil valore per
restituire, tra le molte vicende storiche, uno spaccato sulla
vita e sul lavoro teatrale di inizio Settecento, sulla gestione
del teatro, sui rapporti della famiglia Vendramin con compagnie,
attori, in particolare Carlo Goldoni, nel felice periodo in cui
vedono la luce le sue commedie più celebri.
La selezione in mostra rappresenta solo una parte di un
archivio storico ben più vasto, circa 300 buste, con documenti
dal XIV al XIX secolo, conservato, oltre che nella Biblioteca
Teatrale della Casa Carlo Goldoni, nella Biblioteca del Museo
Correr. Sempre consultabile da studiosi e appassionati. Il Fondo
Vendramin è quindi una risorsa per lo studio della cultura
teatrale di Venezia e delle sue influenze sulla scena europea.
Fra i materiali conservati si trovano documenti relativi alla
fondazione e ai restauri del Teatro di San Luca; tra i documenti
più significativi, l'atto che testimonia l'anno di fondazione
del teatro, nel 1622 che riporta l'indicazione: 'di quel
magazeno fare un teatro, per recitar commedie, nel qual promette
spender ducati tre mille in circa, più o manco'. Le firme in
calce al documento sono tutte dei Vendramin e suggellano un
passaggio tra cugini della proprietà di quel magazzino, in San
Salvador, a fronte dell'impegno di farne un teatro.
Preziose testimonianze sono anche i contratti originali tra
Goldoni e il nobiluomo Francesco Vendramin, impresario del San
Luca, insieme a circa trenta lettere autografe del
commediografo. Un modo per approfondire non solo la produzione
teatrale di Goldoni, ma anche il ruolo centrale che la famiglia
Vendramin, iscritta al patriziato veneziano nel 1381, ha avuto
nella storia dei teatri cittadini. I Vendramin, infatti, furono
proprietari del teatro per oltre tre secoli, fino a quando il
Comune di Venezia acquistò il complesso edilizio del Teatro San
Luca nel 1956. E ancora: centinaia di lettere e contratti di
celebri comici del XVII e XVIII secolo, tra cui Antonio Sacchi e
Giuseppe Imer; note di spesa, inventari, elenchi di proprietà,
atti di cause legali e registri di commedie rappresentate.
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