AMÉLIE NOTHOMB, L'IMPOSSIBILE RITORNO
(VOLAND, PP 120, EURO 17,00). Amelie Nothomb torna in Giappone,
paese amato, luogo della sua infanzia, dove è nata nel 1967 da
genitori diplomatici, nel suo nuovo romanzo 'L'impossibile
ritorno' che sarà in libreria il 18 febbraio per Voland, la sua
casa editrice italiana, nella traduzione di Federica di Lella.
"Siamo a Kyoto e camminiamo. Non abbiamo bisogno d'altro"
racconta la scrittrice belga di lingua francese, autrice di
culto, che dall'esordio nel 1992 con Igiene dell'assassino
pubblica un libro l'anno, scalando ogni volta le classifiche di
vendita.
Ne L'impossibile ritorno è in compagnia dell'amica fotografa Pep
Beni e in dieci giorni di viaggio sperimenta il kensho, una
sorta di estasi contemplativa, abbandona lo champagne per i
whisky giapponesi e si immerge con una nuova prospettiva nei
luoghi della gioventù. Alcune parole giapponesi sono ormai
sbiadite ma, nella memoria, le sensazioni che i suoni, gli odori
e la luce le provocano si riaffacciano come se non avesse mai
lasciato il Giappone. Un'avventura alla Thelma & Louise che
diventa un'occasione
per capire la sé stessa di oggi e per elaborare il lutto del
padre, Patrick Nothomb, morto durante la pandemia nel 2020, del
quale ha raccontato la storia in 'Primo sangue' con cui ha
vinto il Premio Strega Europeo 2022 ,ex aequo con lo scrittore
russo dissidente Mikhail Shishkin e il suo Punto di fuga
(21lettere).
Numerosi i premi letterari vinti tra cui il Grand Prix du roman
de l'Académie francaise, il Prix Renaudot (sempre per Primo
sangue)
e gli adattamenti cinematografici e teatrali ispirati dai suoi
romanzi. Per l'insieme della sua opera, Nothomb ha ricevuto il
Premio Hemingway per la Letteratura 2023.
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