Con intensi e calorosi applausi,
il pubblico della Scala ha accolto ieri sera il Falstaff di
Giuseppe Verdi nella fortunata edizione con la magica regia di
Giorgio Strehler, che non sembra risentire degli oltre 44 anni
che la separano dalla prima del 7 dicembre 1980. Allora c'era
sul podio Lorin Maazel, ieri la bacchetta di Daniele Gatti,
apprezzatissima dal pubblico, che gli ha tributato applausi al
proscenio, a conclusione dello spettacolo.
Molti consensi per Ambrogio Maestri, un Falstaff con 'le
physique du role', che alla Scala ha interpretato questo
personaggio con Riccardo Muti nel 2001 e poi con Daniel Harding
e Zubin Mehta. Applauditissima Rosa Feola (Alice Ford) e via via
Luca Micheletti (Ford), Marianna Pizzolato (Quickly), Rosalia
Cid (Nannetta), Juan Francisco Gatell (Fenton), Martina Belli
(Meg Page), Antonino Siragusa, Christian Collia e Marco Spotti.
Ma anche il coro diretto da Alberto Malazzi e le coreografie di
Anna Maria Prina.
Ma la fortuna di questo Falstaff poggia sulla regia di
Strehler (ripresa da Marina Bianchi) caratterizzata su ogni
personaggio, in particolare quello del protagonista, un sir John
Falstaff guascone, donchisciottesco, vecchio, obeso e pelato,
che pensa ancora di fare il giovane libertino con signore della
buona società. Ma Alice Ford e Meg Page lo sgamano subito e lo
puniscono gettandolo nel canale che scorre sotto casa, dentro la
cesta della biancheria sporca, dopo averlo attirato in casa
("dalle due alle tre") con l'aiuto di Miss Quickly, che per
invitarlo si reca all'Osteria della Giarrettiera e gli fa una
molto gesticolata "Reverenza" mentre lui gozzoviglia fra enormi
botti di vino.
La vicenda è comica perché quest'opera, l'ultima scritta da
Verdi, nel 1893, rompe gli schemi (anche musicali) del
melodramma ottocentesco così come il compositore lo aveva creato
nella sua lunga carriera. Lui la ricava da "Le allegre comari di
Windsor" di Shakespeare, Strehler la ambienta (le scene sono di
Ezio Frigerio) nella campagna padana. E qui, in campagna,
Falstaff è attirato ancora in uno scherzo, sorta di sabba
notturno con spiriti e folletti che lo punzecchiano e lo
atterriscono. Ma non è la sola vittima delle comari: anche Mr
Ford, che voleva a tutti i costi far sposare la figlia a un uomo
che non amava, alla fine viene gabbato e indotto senza che se ne
accorga a unire in matrimonio Nannetta con l'amato Fenton. E la
notte finisce in gloria, perché, conclude Falstaff al chiudersi
del sipario: "Tutto nel mondo è burla".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA