Più consapevole come donna e come artista. Con questa premessa Clara si prepara a tornare in gara sul palco dell'Ariston per il secondo anno consecutivo. Il brano con cui si esibirà è Febbre. "No, non sono più agitata rispetto al mio debutto. Anzi, forse l'anno scorso ero più in ansia, perché non sapevo cosa mi attendeva. Ora invece so più o meno come andranno le giornate, che tipo di lavoro mi attende. E ho maggiore consapevolezza di quello che voglio portare sul palco e di come cantarlo".
Febbre, prodotto da Dardust, parla di emozioni e sentimenti contrastanti che avvengono dentro di noi quando si insegue qualcosa, che sia un sogno o semplicemente il percorso della vita. Racconta come sia importante trovare la versione migliore di se stessi anche tramite gli alti e bassi, proprio come la febbre che sale e scende. "Febbre è utilizzata come metafora, per esplorare la realtà che viviamo tutti i giorni. È la febbre collegata all'amore e alla cura verso se stessi", racconta la giovane classe 1999 che l'anno scorso si distinse con Diamanti Grezzi, dopo aver raggiunto il successo con la serie tv Mare Fuori e la vittoria a Sanremo Giovani. "Quest'anno ho vissuto esperienze positive - aggiunge, portando ad esempio la sua esperienza -, ho trovato un equilibrio come persona. Ma ci sono stati anche momenti in cui mi sono sentita un pesce fuor d'acqua. Spesso il nemico peggiore di noi stessi siamo proprio noi".
Dal punto di vista musicale e di produzione, Febbre - primo tassello di un nuovo progetto discografico, scritto da Clara con i "soliti noti" Jacopo Ettorre e Federica Abbate (tra i crediti anche Madame che aveva partecipato a una prima stesura del pezzo) - è stato concepito come se fosse un film articolato in quattro scene principali: la prima è rappresentato da un'intro orchestrale ed emozionale; la seconda entra invece nella zona più urban e trap, la terza è quella dell'elettronica, la quarta che si sviluppa nello special e nel finale, è il momento in cui tutti i mondi precedenti si incontrano e si fondono, trovando una sintesi.
Per la serata delle cover, Clara ha chiamato accanto a sé Il Volo (che vinse a Sanremo 10 anni fa con Grande Amore) per reinterpretare The sound of silence. "Questa estate all'Arena di Verona ho cantato con Gianluca Ginoble, e quando si è cominciato a parlare dei duetti ho subito pensato a loro. La canzone è arrivata dopo: un brano che è incredibilmente attuale. Scritta negli anni Sessanta come denuncia a una tv che iniziava a lobotomizzare, può essere trasferita ai giorni d'oggi dominati da social e telefonini". L'arrangiamento - spiega - sarà più vicino alla versione che ne hanno fatto già i tre ragazzi che non a quella originale di Simon e Garfunkel.
Clara è molto orgogliosa anche di un'iniziativa che prenderà vita durante la settimana del Festival di Sanremo: l'allestimento della Farmacia dell'amore, uno spazio d'incontro in cui si alterneranno diverse attività dedicate all'amore per se stessi, alla conoscenza di sé e a momenti di svago più leggeri e divertenti. "In particolare ci sarà uno sportello d'ascolto aperto a chiunque voglia parlare con un terapeuta, sensibilizzando all'importanza della cura di sé, delle proprie emozioni e della propria salute mentale. Magari se anche uno soltanto deciderà di continuare un percorso d'analisi sarà per me una soddisfazione. Non serve toccare il fondo per parlare di un disagio. Siamo personaggi pubblici e in quanto tali abbiamo anche la possibilità di lanciare messaggi importanti come questo", sintetizza Clara. "Spero che il brano e il messaggio che porta con sé arrivi al pubblico: per il resto spero di salire bene sul ring".
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