Le star della danza Nicoletta Manni e
Friedemann Vogel per la prima volta insieme nell'Onegin del
coreografo John Cranko, che torna all'Opera di Roma a distanza
di 30 anni. Già interpreti dei protagonisti Tatiana e Onegin, i
due ballerini saranno in scena al Costanzi il 3 aprile alle 20.
Nicoletta Manni debutta a Roma nel ruolo che le è valso il
titolo di étoile del Teatro alla Scala di Milano. Friedemann
Vogel, star internazionale spesso ospite della Fondazione
Capitolina, torna in uno dei suoi ruoli d'elezione, in cui ha
debuttato nel 2015. Il danzatore viene dallo Stuttgart Ballet,
che Cranko ha diretto dal 1961 alla morte, nel 1973 .
Anderson-Graefe, già direttore di quel corpo di ballo e custode
dell'eredità artistica di Cranko, è nuovamente supervisore
coreografico del balletto che terrà banco al Teatro Costanzi
fino al 9 aprile, con Anteprima Giovani il 2 aprile. Dramma in
danza per eccellenza, ispirato al romanzo in versi di Aleksandr
Puškin, Onegin è considerato espressione ed esempio perfetto
dello 'stile Cranko' per genialità narrativa e spessore
drammatico, uno dei capolavori della seconda metà del secolo
scorso tra i balletti di questo filone.
Nelle altre quattro repliche gli stessi ruoli sono affidati agli
artisti della compagnia capitolina diretta da Eleonora
Abbagnato: l'étoile Rebecca Bianchi e la prima ballerina
Federica Maine, il primo ballerino Claudio Cocino e il solista
Giacomo Castellana. Nei ruoli di Olga e Lenskij, l'étoiles
Susanna Salvi e Alessio Rezza, le soliste Flavia Stocchi e Marta
Marigliani, Simone Agrò, Eugenia Brezzi, Mattia Tortora
Dall'interazione fra questi quattro personaggi prendono vita i
momenti chiave per lo sviluppo dell'azione drammatica che sono
il cuore di Onegin: quei pas de deux fra i più belli della
recente scena coreografica. Le musiche, un collage di brani di
Čajkovskij elaborato da Kurt-Heinz Stolze, sono eseguite
dall'Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma diretta da Philip
Ellis. L'allestimento del De Nationale Opera di Amsterdam vede
le scene e i costumi di Elisabeth Dalton e le luci di Steen
Bjarke.
La prima volta di Onegin di Cranko all' Opera di Roma risale
al 1996. ''La tua Tatiana è un personaggio vero, in carne ed
ossa. Devi trasmettere verità per evitare di cadere nella
trappola del melodramma'', disse Reid Anderson-Graefe ad
Alessandra Ferri, protagonista di quel celebre debutto.
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