Fortunato Ortombina prende tempo
sul nome del nuovo direttore musicale della Scala, che arriverà
alla scadenza dell'incarico a Riccardo Chailly nel 2026. Al
momento della sua nomina a sovrintendente (incarico che assumerà
dal primo marzo) il sindaco Giuseppe Sala aveva fatto il nome di
Daniele Gatti. Ma in una intervista al Corriere della Sera
Ortombina ha avvisato che non intende "avallare scelte senza un
contatto diretto con l'orchestra, il coro e il teatro".
Secondo Ortombina, attuale guida della Fenice di Venezia,
quello del "direttore musicale è argomento prematuro, ne
parleremo quando sarò sovrintendente insediato". "Giusto
guardare avanti - ha aggiunto -, ma ci vuole rispetto per chi
sta lavorando e Chailly deve ancora dirigere tanta musica.
Tuttavia, non intendo avallare scelte senza un contatto diretto
con l'orchestra, il coro e il teatro. Più urgente la scelta del
direttore del corpo di ballo".
L'attuale direttore, Manuel Legris, infatti ha annunciato che
lascerà il teatro alla scadenza del suo contratto, a novembre
2025. Per sostituirlo uno dei nomi girati è la direttrice del
corpo di ballo dell'Opera di Roma Eleonora Abbagnato, ma anche
l'étoile scaligera Roberto Bolle ha detto che per lui sarebbe un
onore diventare direttore del ballo.
Per quanto, invece, riguarda la programmazione, Ortombina è
convinto che "la Scala deve fare sempre ricerca: in questa
stagione c'è un'opera sul Nome della Rosa di Umberto Eco. La
sperimentazione non è solo musicale, poiché la musica è un mezzo
per arrivare alla gente. La Scala deve avere un'ampia
programmazione, dal Seicento a oggi. E mai dimenticare la
curiosità del pubblico: c'è del repertorio ancora da esplorare".
E anche negli allestimenti, "bisogna credere nella
sperimentazione e rischiare. A Venezia la Traviata di Robert
Carsen del 2004 fu buata: rifatta con Myung-Whun Chung la stiamo
rappresentando con successo da vent'anni. Di fronte alla novità
bisogna dare al pubblico tempo per assimilare e sostenere scelte
coraggiose". "Il primato nel melodramma - ha concluso - non
significa essere autarchici".
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