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Kabir Bedi, 'cooperiamo, la guerra davvero non serve a nessuno'

Kabir Bedi, 'cooperiamo, la guerra davvero non serve a nessuno'

Al Prix Italia nella fiction Questione di stoffa con Spollon

TORINO, 02 ottobre 2024, 19:03

dell'inviata Cinzia Conti

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Noi attori cerchiamo sempre ruoli interessanti, ma questo per me è molto speciale perché è una storia di indiani e italiani ed è perfetta per trasmettere il messaggio che la collaborazione e la cooperazione sono meglio del conflitto e che tutti abbiamo qualcosa da imparare dagli altri". A lanciare un messaggio di pace e fratellanza dal Prix Italia di Torino è Kabir Bedi, attore amato in tutto il mondo e idolatrato in Italia per il ruolo di Sandokan, che sarà a novembre protagonista in prima serata su Rai1 della fiction Questione di Stoffa con Pierpaolo Spollon, per la regia di Alessandro Angelini. "Specialmente in questo tempo - aggiunge Kabir Bedi - in cui c'è la guerra in Europa e in Medio Oriente e anche in altre parti del mondo, dobbiamo trovare il modo di risolvere questi conflitti, perché la guerra crea solo sofferenza e dolore, fa morire le persone, distrugge la società. La guerra veramente non serve a nessuno" conclude con amarezza e slancio.

Questione di Stoffa, produzione Pepito di Agostino Saccà in collaborazione con Rai Fiction realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo, fa parte ciclo brillante Purché finisca bene ed è una favola moderna girata tra Vicenza e Treviso, una sorta di Romeo e Giulietta ambientata tra due sartorie rivali sulla stessa strada, in cui l'amore tra il veneto Matteo e l'indiana Rani, sboccia inatteso nel bel mezzo della guerra tra le due famiglie d'origine. Da una parte i Mampresol, sarti da tre generazioni, dall'altra i Khumar - i cui antenati hanno vestito niente meno che Gandhi - impegnati a contendersi la realizzazione di una sfilata di moda.

A dare il volto al giovane protagonista un attore veneto doc, Pierpaolo Spollon, che già ha alle spalle ruoli convincenti ne L'Allieva, Doc-Nelle tue mani e Blanca. "Per la prima volta - dice - abbiamo girato nel mio Veneto, questo per un attore cambia molto, girare in mezzo alla gente è stata un'emozione in più, e poi mi hanno utilizzato come insegnante di veneto sul set, è stata una esperienza nuova". Sul 'mostro sacro' Kabir Bedi Spollon ammette con franchezza: "È una figura che segna la strada per gli altri, è eccezionale dal punto di vista umano ma è anche un attore sempre puntuale, rigoroso, attento e rispettoso del lavoro degli altri, di una compostezza invidiabile, una cosa che sta andando un po' scemando nella mia generazione". E poi - dice ridendo - "ha questa voce che sembra venire dal cielo o dal centro della terra come se abbia dei subwoofer... C'è qualcosa di spirituale in lui che andrebbe indagato, ha sempre una compostezza e una serenità invidiabile". "Il film - racconta il regista Angelini - nasce in Veneto perché c'è una grande tradizione tessile, abbiamo utilizzato Vicenza per raccontare attraverso la sua bellezza la tradizione e l'importanza della storia, mentre per le atmosfere più romantiche abbiamo usato utilizzato i canali di Treviso con la città che si specchia sognante nell'acqua. Come se la storia d'amore si svolgesse in un luogo sospeso in cui l'acqua racconta un po' questo mondo al contrario".

Kabir Bedi, dopo aver spiegato che ha apprezzato questa fiction anche perché ha avuto la possibilità di lavorare con una nuova generazione di giovani attori, parla di quanto il mondo del cinema sia totalmente cambiato: "La tecnologia ha cambiato tutto, prima c'era solo il cinema, poi è arrivata la tv, i video, internet e ora le piattaforme, sembra sempre che ci sia una crisi, ma questa poi passa e ne arriva un'altra e cambia l'industria. Poi è cambiato è il modo di distribuire il prodotto, oggi in Italia ci sono tanti canali di distribuzione per lo stesso film, ma secondo me siamo in un periodo d'oro per cinema e tv: entrambi stanno facendo cose brillanti e anche i registi indipendenti sono in grado di fare cose meravigliose perché c'è la tecnologia che offre tante possibilità, anche quella di fare un film per esempio con il cellulare".

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