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Panetta frena: 'Con i dazi Usa cautela nel taglio dei tassi'

Panetta frena: 'Con i dazi Usa cautela nel taglio dei tassi'

L'inflazione rialza la testa in Italia, a marzo sale al 2%

31 marzo 2025, 18:54

di Angelica Folonari

ANSACheck
Il governatore della Banca d 'Italia Fabio Panetta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il governatore della Banca d 'Italia Fabio Panetta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo spettro della guerra commerciale scatenata dalle decisioni di Donald Trump sui dazi e le tensioni geopolitiche internazionali frenano la crescita dell'economia. Per questo anche in Europa la Bce dovrà usare cautela nella politica monetaria e in particolare nelle decisioni di nuovi eventuali tagli dei tassi di interesse. Tanto più che la lotta all'inflazione, che per l'istituto di Francoforte resta sempre il faro da seguire, non è ancora stata vinta.

Sono questi i toni del monito espresso dal governatore Fabio Panetta all'assemblea dei partecipanti della Banca d'Italia, chiamata ad approvare il bilancio dello scorso anno. Bilancio che, sotto il peso di tassi di interesse ancora elevati, si è chiuso con una perdita lorda salita a 7,3 miliardi di euro ma con un utile netto di 488 milioni grazie al contributo del fondo rischi generali e a quello derivante dal recupero fiscale.

"L'incertezza a livello globale resta elevata, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali", un contesto che "penalizza gli scambi internazionali e accentua la frammentazione dell'economia mondiale, contribuendo al rallentamento dell'attività produttiva" avverte Panetta. D'altra parte, aggiunge, l'economia europea , "già segnata dalla stagnazione del settore manifatturiero, risente in modo particolare di queste dinamiche a causa della sua forte esposizione al commercio estero". Per questo, le decisioni di politica monetaria per il governatore dovranno tener conto di due fattori bilanciandoli: "da un lato, la debolezza dell'economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando consumi e investimenti, contribuendo a contenere l'inflazione.

Dall'altro lato, l'aumento dell'incertezza - dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti - impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali".
Lo spettro dei dazi preoccupa anche EY, che nell'analisi trimestrale per l'Italia prevede una crescita del Pil reale dello 0,4% nel 2025 e dello 0,7% nel 2026, a fronte di uno scenario economico internazionale complesso a causa dell'incertezza legata alle tensioni geopolitiche, alle nuove tariffe negli Usa, agli elevati prezzi di alcune materie prime così come ai tassi di interesse. Così, nonostante negli ultimi trimestri del 2024 in Italia i consumi privati abbiano ripreso un leggero vigore, spiega EY, "una nuova fonte di incertezza economica è data dalle scelte di politica commerciale della nuova amministrazione americana". Con un impatto complessivo cumulato sul Pil italiano delle politiche protezionistiche che potrebbe essere compreso tra -0,5% e -1,0% al 2027.

Guardando al futuro, Panetta vede qualche ombra anche sul fronte dei prezzi. "La lotta all'inflazione non può ancora dirsi conclusa" avverte e per questo "sarà essenziale monitorare con attenzione tutti i fattori che potrebbero ostacolare il ritorno all'obiettivo del 2%". E i dati relativi al carovita in Italia sembrano confermare i suoi timori. Secondo le stime preliminari dell'Istat infatti a marzo l'indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un rialzo mensile dello 0,4%, facendo balzare l'inflazione al 2% dall'1,6% di febbraio. Con un andamento che, come hanno spiegato i tecnici dell'istituto di statistica, risente principalmente delle oscillazioni delle componenti più volatili dell'indice, ovvero i prezzi dei beni energetici (+3,2%, da +0,6%) e quelli degli alimentari non lavorati (+3,3%, da +2,9%).

Bankitalia, i tassi pesano sul 2024, in utile grazie al fondo rischi

L'alto livello dei tassi ufficiali registrato nell'ultimo anno ha avuto ripercussioni negative sui risultati di bilancio dell'esercizio 2024 della Banca d'Italia. "Lo scorso anno - ha spiegato il governatore Fabio Panetta - il risultato lordo è stato negativo per 7,3 miliardi (0,2 miliardi in più rispetto all'anno precedente)". Tuttavia l'utilizzo del fondo rischi generali per 5,8 miliardi assieme al contributo positivo per circa 2,4 miliardi dal recupero fiscale, permette di chiudere l'esercizio 2024 con un risultato netto positivo di 844 milioni.

"A valere sull'utile netto dell'esercizio 2024, pari a 844 milioni, propongo di riconoscere ai partecipanti, come nell'anno precedente, un dividendo di 200 milioni e di destinare 644 milioni allo Stato, con un incremento di 29 milioni rispetto all'esercizio 2023", ha sottolineato Panetta spiegando che a integrazione del dividendo corrente, ai partecipanti (in prevalenza enti previdenziali, fondi pensione con percentuali minori di banche e assicurazioni) vengono inoltre attribuiti 140 milioni, prelevati dalla posta speciale di stabilizzazione, che risulta così azzerata. In questo modo, l'importo complessivo riconosciuto ai partecipanti raggiunge 340 milioni.

"Negli ultimi cinque anni - ha aggiunto Panetta - l'importo cumulato effettivamente attribuito ai partecipanti risulta pari a 1.633 milioni, mentre la somma destinata allo Stato sotto forma di utili ammonta a 14.406 milioni, cui si aggiungono 3.361 milioni versati a titolo di imposte correnti, ai fini Ires e Irap".

Il bilancio della Banca d'Italia vedrà il ritorno all'utile lordo a partire dal prossimo anno. "Nonostante la contrazione complessiva del fondo rischi generali di 11,4 miliardi negli ultimi due anni - ha sottolineato Panetta nella relazione al bilancio 2024 della banca - il grado di copertura dei rischi rimane adeguato sia nel breve sia nel medio periodo. Inoltre, alla luce delle attuali previsioni di mercato sull'evoluzione dei tassi di interesse, si conferma l'aspettativa di un ritorno a un utile lordo dal 2025".

Panetta ha quindi ricordato che "l'obiettivo primario dell'Eurosistema è il mantenimento della stabilità dei prezzi, non la massimizzazione del profitto". E per questo le decisioni di politica monetaria "vengono adottate esclusivamente in funzione di questo mandato, anche quando comportano un temporaneo peggioramento dei risultati economici delle banche centrali".

Per il governatore inoltre "Sebbene queste ultime possano adempiere efficacemente al proprio mandato anche in presenza di perdite, l'indipendenza finanziaria resta essenziale per il corretto esercizio delle loro funzioni. Per tale motivo, riteniamo fondamentale valutare positivamente ogni strumento e iniziativa utile a rafforzarla. In questa prospettiva si è orientata la nostra politica di bilancio nel passato, e così continuerà a essere in futuro". 

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