"È stato aggiudicato l'appalto per
l'immersione nella vasca di colmata di Ancona dei sedimenti di
dragaggio dei porti di Fano e Numana temporaneamente stoccati
nei siti di Torrette di Fano, scalo di Fano e nella zona
industriale di Numana. Sulla base di una specifica convenzione
del giugno 2024, il progetto e l'esecuzione dei lavori sono a
cura dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico
centrale mentre la procedura di gara per l'aggiudicazione
dell'appalto è stata effettuata dalla Centrale unica di
committenza del Comune di Fano". Lo rende noto la stessa
Autorità portuale sottolineando che si tratta di "Un risultato
concreto che nasce dallo spirito di collaborazione fra
istituzioni".
L'immersione nella vasca di colmata - spiega la nota - era
prevista nell'accordo di programma sottoscritto nel 2008 da
ministero dell'Ambiente, Regione Marche, Comune di Fano, Comune
di Senigallia, Comune di Numana, Icram (oggi Ispra) e
dall'allora Autorità portuale di Ancona con lo scopo di dare
attuazione agli interventi di messa in sicurezza e bonifica
delle aree portuali marchigiane favorendo una gestione integrata
ambientale dei sedimenti. Una procedura che, attraverso
l'utilizzo delle necessarie vasche di colmata, consente di
completare il percorso di gestione dei sedimenti stoccati
attualmente in aree specifiche per procedere a realizzare nuovi
piazzali, spazi indispensabili per le attività portuali.
L'intervento, che sarà realizzato sulla base del progetto
redatto dalla società Simam nel febbraio 2024 per l'Autorità di
sistema portuale, è stato appaltato il 10 febbraio al
costituendo raggruppamento temporaneo d'imprese formato da
Consorzio Artigiani Romagnolo, capogruppo, Casavecchia Lavori e
Macoser, con un quadro economico complessivo di 915 mila euro.
"Il compito prioritario di chi esercita la funzione di
servizio pubblico è quello di affrontare e risolvere questioni
che riguardano tematiche collettive, in questo caso della
portualità regionale - afferma Vincenzo Garofalo, Presidente
dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale -.
Siamo quindi molto soddisfatti di aver raggiunto questo
risultato, che nasce dalla volontà comune della Regione Marche,
dell'Autorità di sistema portuale, dell'Amministrazione comunale
e che rappresenta un esempio di economia circolare in cui questa
tipologia di gestione dei sedimenti diventa un'opportunità di
riutilizzo di materiali per creare nuovi piazzali
nell'infrastruttura portuale di Ancona".
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