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>>>ANSA/ L'élite di Davos fa i conti con le guerre e Trump 2.0

>>>ANSA/ L'élite di Davos fa i conti con le guerre e Trump 2.0

Al Wef interverrà il presidente Usa, fra appelli a collaborare

ROMA, 14 gennaio 2025, 18:49

Redazione ANSA

ANSACheck
(di Domenico Conti) Tremila partecipanti, oltre 1.600 capi d'impresa, 60 fra primi ministri e capi di Stato. Fra questi, oltre all'intervento - solo in video ma potenzialmente dirompente - di Donald Trump il 23 gennaio e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a Davos ci saranno quasi tutti i vertici delle istituzioni europee e diversi premier, dallo spagnolo Pedro Sanchez al cancelliere tedesco uscente Olaf Scholz. Al momento non è in programma la presenza, per l'Italia, di Giorgia Meloni o del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. mentre la lista del World economic forum (Wef) segnala la partecipazione del ministro della Salute Orazio Schillaci. Con l'eccezione di peso di Trump e del presidente argentino Javier Milei, e con la presenza del vice-presidente cinese Ding Xuexiang, i big al Forum economico mondiale saranno a prevalenza esponenti di quel mondo multilaterale che la nuova Casa Bianca si propone di mandare in soffitta. Riuniti da un Wef sotto il titolo 'Collaborazione nell'era dell'intelligenza' diranno la loro fra livelli di guardia delle tensioni geopolitiche, frammentazione economica, ritorno del nazionalismo, cambiamento climatico, social media che vogliono seppellire i 'legacy media' e intelligenza artificiale dal potenziale dirompente. La consegna - nella Davos considerata la 'patria' dell'economia globalizzata invisa ai sovranisti dove si sono intessuti accordi di pace storici e George Soros per decenni ha lanciato i suoi strali contro il nazionalismo - sembra essere fare buon viso a cattivo gioco al Trump 2.0 iniziato fra promesse di dazi per tutti e minacce di annessione a Canada, Panama e Groenlandia. "Siamo pronti a rimboccarci le maniche fra mille difficoltà", ammette il numero uno del Wef, Borge Brende. Con diversi nodi pronti a venire al pettine: Zelensky avrà il centro della scena con uno 'special address'. E al Wef temono un'escalation in Medio Oriente nonostante i negoziati per un cessate il fuoco: ci saranno il presidente israeliano Isaac Herzog e il primo ministro dell'autorità palestinese Mohammad Mustafa. A guidare il contingente Ue saranno la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e quella del Parlamento europeo Roberta Metsola. Attesa anche la presidente della Bce Christine Lagarde, fra gli esponenti dell'economia globale più di spicco assieme alla direttrice generale del Fmi Kristalina Georgieva. Trump potrebbe inviare qualcuno dei suoi nella parte finale del Wef 2025, che inizia il 20 e si conclude il 24 gennaio. Ma non è atteso Elon Musk, punta di lancia dell'offensiva trumpiana nonché degli interessi delle big tech Usa a Davos rappresentate dal presidente di Google Sanjay Gupta e di Amazon Andy Jassy, e dal numero uno di Microsoft Satya Nadella. Fra le organizzazioni sovranazionali ci sarà il segretario generale della Nato Mark Rutte, oltre ai vertici di Wto e Who. Per l'Italia, fra gli altri sono attesi l'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi e il presidente dell'Enel Paolo Scaroni, il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina e quello di Unicredit Andrea Orcel così come il ceo di Acea Fabrizio Palermo.

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