Le federazioni di riferimento
dell'industria della moda assumono dal prossimo primo gennaio
nuove denominazioni: Confindustria Accessori Moda per i comparti
della filiera pelle (calzaturiero, pelletteria, pellicceria,
concia) e Confindustria Moda, che prende il posto di Sistema
Moda Italia (Smi), in rappresentanza del settore tessile,
abbigliamento moda.
La riorganizzazione, che si focalizza sui segmenti produttivi
di riferimento, vede Confindustria Accessori Moda riunire le
associazioni rappresentative dei principali comparti della
filiera pelle italiana e Confindustria Moda associare l'intera
filiera del tessile, abbigliamento, moda, evolvendo dalla
precedente denominazione di Sistema Moda Italia.
Il sistema produttivo rappresentato dalle due federazioni genera
nella sua totalità un turnover di quasi 100 miliardi euro,
impiegando più di 500.000 lavoratori e lavoratrici e
comprendendo più di 50.000 imprese. Si ricorda inoltre che il
nostro Paese è il primo esportatore di tessile, moda, accessori
nell'Unione europea (e il 2° nel mondo dopo la Cina), con un
saldo commerciale che nel 2023 ha superato i 26 miliardi.
Vincenzo Marinese, vicepresidente per l'organizzazione e i
rapporti con i territori e le categorie di Confindustria
sottolinea che "in un momento così delicato, concentrare la
rappresentanza sull'abbigliamento - con Confindustria Moda - e
sugli accessori - con Confindustria Accessori Moda - è
fondamentale per il supporto all'export e alle piccole e medie".
"Ci sono settori, che rappresentano le nostre eccellenze, che
devono essere rafforzati. La rappresentanza, in questo contesto,
diventa essenziale con il sostegno alle imprese, con una
politica attiva per la crescita, con l'unione di politiche di
sviluppo fiscali a favore di un settore per noi strategico",
spiega.
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