Cgil e Cisl dell'Umbria
"unitamente alle categorie Filcams e Fisascat esprimono - in una
nota - preoccupazione rispetto alla fusione di Coop Centro
Italia con Unicoop Tirreno comunicata ufficialmente il 13
gennaio 2025".
Tale fusione deliberata dalle due cooperative di consumo -
spiega la nota - si inserisce in un più ampio piano di rilancio
della cooperazione nel distretto tirrenico e definisce una nuova
cooperativa che assumerà il nome di "Unicoop Etruria".
"Tale scelta - osservano i sindacati - comporterà per
l'Umbria la riorganizzazione della sede legale che non sarà più
nella regione ma avrà il suo assetto di direzione politica e
amministrativa in Toscana. Si assiste a una grande realtà
cooperativa che si allontana dal potere decisionale nella nostra
regione e non ha definito in modo compiuto un confronto sulle
ricadute in termini di sviluppo e occupazione che potrebbero
determinarsi in Umbria".
Per le organizzazioni sindacali, "l'obiettivo di rilanciare
la cooperativa e assicurare la sua sostenibilità è condiviso
perché costituisce l'elemento prioritario per garantire
l'occupazione, ma la riorganizzazione della cooperativa in
funzione della fusione già definita presenta delle criticità che
dovranno essere affrontate nelle necessarie sedi di confronto".
"La salvaguardia dei livelli occupazionali e del perimetro
commerciale - sottolinea la nota - restano presupposti
imprescindibili per qualsiasi operazione di rilancio e sviluppo
e per ogni possibile scelta che Coop Centro Italia intenderà
compiere. Il processo di fusione coinvolge anche la controllata
di Coop Centro Italia 'Superconti' che, in base a quanto
annunciato, rischia una riorganizzazione che potrebbe
coinvolgere i lavoratori occupati nella sede di Terni oltre che
il magazzino gestito dalla società Medei. Malgrado le
rassicurazioni avute nell'incontro a livello nazionale, il
rischio che le sedi e i magazzini di Castiglione del Lago e
Terni potrebbero avere ripercussioni in termini di occupazione o
con ulteriori esternalizzazioni è evidente e va arginato con
azioni che si dovranno definire nel rapporto con la cooperativa
e i livelli istituzionali di riferimento a partire dalla
Regione".
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