Il settore tessile italiano "può
trarre notevoli benefici dall'implementazione della
Responsabilità Estesa del Produttore (Epr). Questo tipo di
strumento, infatti, offre opportunità concrete per rafforzare la
competitività del comparto, stimolare la creazione di nuovi
posti di lavoro e sensibilizzare i consumatori sui temi della
sostenibilità; oltre a ridurre l'impatto ambientale attraverso
la decarbonizzazione e la digitalizzazione del settore".
Confindustria lo evidenzia, in audizione in commissione Ambiente
della Camera, sul tema della responsabilità estesa del
produttore nella gestione dei rifiuti del settore tessile.
Gli industriali si soffermano sulla struttura della
governance, perchè preveda il "coinvolgimento delle associazioni
e dei distretti maggiormente rappresentativi", e sulla
determinazione del contributo ambientale auspicando che "avvenga
mediante l'introduzione di criteri di eco-modulazione
condivisi". L'attenzione è anche sulla "possibilità di
promuovere e garantire l'attuazione di accordi di programma tra
i soggetti imprenditoriali, enti locali e i vari attori
coinvolti" e "sulla gestione del mercato delle materie prime
seconde".
In sintesi, il giudizio è che "il sistema di responsabilità
estesa del produttore per il settore tessile avrà impatti
significativi sulle filiere interessate, oltre che sui
consumatori"; Confindustria "ribadisce il suo apprezzamento e
auspica un modello in grado di promuovere costi competitivi per
i produttori, il reinserimento dei materiali nei distretti
produttivi e la valorizzazione delle produzioni circolari lungo
tutta la filiera tessile".
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