Nel 2024 la speranza di vita a 65
anni sale al massimo storico toccando quota 21,2 anni e apre la
strada all'aumento dell'età pensionabile nel 2027. Ma la Lega
promette battaglia affermando che interverrà per congelare
l'incremento. Secondo i dati appena pubblicati dall'Istat, nel
2023/2024 la speranza di vita a 65 anni è aumentata di sette
mesi rispetto al biennio precedente recuperando ampiamente i
quattro mesi persi durante la pandemia. Questo significa che
secondo la normativa attuale il ministero dell'Economia dovrebbe
emanare un decreto entro il 2025 per far scattare nel 2027
l'aumento di tre mesi dell'età di pensionamento e dei requisiti
contributivi necessari alla pensione anticipata. In pratica per
il ritiro dal lavoro dal 2027 saranno necessari 67 anni e tre
mesi di età o almeno 43 anni e un mese di contributi se uomo e
42 anni e 1 mese se donna, oltre alla finestra mobile (tre mesi
per la pensione anticipata). Ma il sottosegretario al Lavoro,
Claudio Durigon ha detto con nettezza che intende "bloccare
l'aumento nel 2027". "Lo sterilizzeremo - ha spiegato - confermo
quanto detto da me e dal ministro Giorgetti nei mesi scorsi". A
gennaio la polemica era scoppiata perché l'Inps aveva modificato
gli applicativi in vista dell'aumento ma se pure c'era una
previsione di aumento non erano ancora stati pubblicati i dati
sul 2024.
Gli indicatori demografici dell'Istat fotografano un Paese
che fa pochi figli, invecchia e perde popolazione. Il numero
medio di figli per donna scende a 1,18, al minimo storico, così
come è al minimo storico il numero delle nuove nascite, a
370mila, legato anche al fatto che sono di meno le potenziali
madri rispetto agli ultimi anni. Alla fine del 2024 la
popolazione residente contava 58 milioni 934mila individui, in
calo di 37mila unità rispetto alla fine del 2023 con una
diminuzione ininterrotta dal 2014. A fronte di 370mila nascite
ci sono stati 651mila decessi mentre l'immigrazione ha
compensato largamente l'emigrazione con 435mila entrate a fronte
di 191mila persone che hanno deciso di lasciare l'Italia. Ma
anche la forte emigrazione racconta di un Paese che ha meno da
offrire per la popolazione più giovane. Tra le persone emigrate
nell'anno la larga parte sono cittadini italiani (156mila), in
forte crescita (+36,5%) sull'anno precedente, un dato che
evidenza la crescita della mobilità lavorativa ma anche la
ricerca di prospettive migliori a fronte di un Paese dove il
mercato del lavoro appare ingessato e il potere d'acquisto degli
stipendi in forte diminuzione.
La speranza di vita alla nascita sale a 83,4 anni, ai massimi
come al top è anche l'età media delle donne al primo figlio che
sale a 32,6 anni. Ci sono appena 7 milioni 19mila under 14 e
ognuno di loro deve fare i conti con almeno due over 65 (14
milioni 573mila). La mobilità non è solo verso l'estero e se nel
2024 la popolazione nel Nord è aumentata lievemente quella del
Mezzogiorno ha perso circa 75mila unità. E se si guarda agli
ultimi cinque anni la popolazione del Mezzogiorno è diminuita di
oltre 600mila unità da 20,32 milioni a 19,71 milioni.
Il divario tra uomini e donne sulla speranza di vita resta lo
stesso del 2023 (4,1 anni) con le donne che si aspettano di
vivere 85,5 anni e gli uomini 81,4 mentre il divario si riduce
una volta raggiunti i 65 anni. Le famiglie in Italia sono 26,3
milioni e oltre un terzo è composto da una sola persona. Si
riduce anche la dimensione media dei nuclei che in 20 anni è
passata da 2,6 a 2,2 persone. All'inizio del 2025 la popolazione
residente di cittadinanza straniera è composta da 5 milioni e
422mila unità, in aumento di 169mila individui (+3,2%) sull'anno
precedente, con un'incidenza sulla popolazione totale del 9,2%.
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