"Nel primo trimestre del 2025 le
grandi imprese associate a Confindustria mostrano un maggiore
ottimismo rispetto all'ultimo quarto dello scorso anno" tanto
che "si tengono stretti i lavoratori". Emerge dall'indagine
rapida sulla produzione industriale dei primi tre mesi dell'anno
del Centro Studi di Confindustria: il 53,0% degli intervistati
prevede una produzione stabile, il 32,4% si aspetta un aumento e
il 14,6% una contrazione; un miglioramento rispetto al quarto
trimestre del 2024, quando la quota di chi prevedeva un aumento
si fermava al 26,9%, mentre chi prevedeva una diminuzione era il
28,4%. L'indagine tra gli industriali si sofferma anche sul
fenomeno del labor hoarding, la tendenza delle aziende a
trattenere la forza lavoro anche in presenza di un calo della
produzione.
"Dai risultati emerge che il labor hoarding coinvolge più di
un terzo dei rispondenti (34,7%). Vi è invece un 16,3% del
campione che, a fronte di cali della produzione, dichiara di
aver ridotto l'occupazione. Per la restante metà il fenomeno non
è invece rilevante perché le loro imprese non stanno affrontando
un rallentamento dell'attività produttiva".
"Nonostante le incertezze geopolitiche e una crisi di
produzione in atto - commenta la vice presidente di
Confindustria per il Centro Studi, Lucia Aleotti - le imprese
stanno trattenendo occupati soprattutto nei settori strategici
in cui i profili specializzati sono più difficili da reperire.
Tuttavia ci troviamo in una situazione molto delicata e in
assenza di politiche espansive dell'economia, non sappiamo per
quanto tempo ancora le imprese potranno resistere a non lasciare
andare occupati".
L'indagine degli economisti di via dell'Astronomia fa emergere
che "tra coloro che hanno scelto di trattenere la forza lavoro,
il 37,8% sta gestendo la situazione attraverso la cassa
integrazione o la riduzione temporanea delle ore lavorate. Un
altro 34,8% ha deciso di mantenere le competenze già presenti in
azienda, consapevole delle difficoltà e dei costi elevati nel
reperire nuovo personale qualificato. Il 27,4% sta assumendo
nuovo personale con competenze adeguate per far fronte alla
trasformazione dei processi produttivi, come nuovi prodotti o
tecnologie".
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