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Paura e rabbia a Teheran, la gente teme l'attacco

Paura e rabbia a Teheran, la gente teme l'attacco

'Ci hanno messo nei guai'. Ma i pasdaran minacciano chi critica

TEHERAN, 03 ottobre 2024, 17:04

Mojgan Ahmadvand

ANSACheck
Iran, manifestazioni contro Israele dopo attacco di Teheran - RIPRODUZIONE RISERVATA

Iran, manifestazioni contro Israele dopo attacco di Teheran - RIPRODUZIONE RISERVATA

Molti iraniani hanno trascorso le ultime notti nella paura, a Teheran e in tutto il Paese. In molti credono che sia certo e imminente un massiccio attacco da parte di Israele, dopo che l'Iran ha lanciato duecento missili balistici contro il territorio israeliano martedì, come rappresaglia per l'assassinio del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah, del leader di Hamas Ismail Haniyeh e di un comandante delle Guardie rivoluzionarie, Abbas Nilforoushan.


    In una rara manifestazione di dissenso, diverse persone contrarie all'iniziativa militare contro Israele si sono affacciate alle finestre delle loro case e hanno scandito slogan contro la guerra, il governo e la guida suprema Ali Khamenei.
    Allo stesso tempo, altri, evidentemente filogovernativi, hanno inscenato raduni più o meno spontanei nelle strade per celebrare gli attacchi, innalzando le bandiere gialle e verdi di Hezbollah, oltre che il tricolore dell'Iran.


    "Da martedì la mia famiglia e io siamo molto spaventati. Ci aspettiamo una rappresaglia da parte di Israele e degli Stati Uniti. L'hanno già annunciata. Credo che vendicare l'assassinio di alti esponenti libanesi e palestinesi non sia affar nostro.
    Il governo dovrebbe smetterla di mettere a repentaglio la nostra sicurezza", afferma Maliheh, un'insegnante di 48 anni, parlando in maniera concitata con l'ANSA. A sua volta Farshad, uno studente universitario di 25 anni, sottolinea di aver visto "pochi messaggi sui social media dall'estero in cui sostenitori di Hezbollah e dei movimenti palestinesi esprimono soddisfazione per la mossa militare dell'Iran". E questo, aggiunge, "è ridicolo, perché gli iraniani sono gli unici a soffrirne le conseguenze e a perdere miliardi di dollari per una mossa del genere, mentre molti qui vivono in povertà".


    Dopo lo scarso sostegno popolare all'attacco dell'Iran e le celebrazioni per la morte venerdì di Nasrallah, il dipartimento di intelligence delle Guardie della rivoluzione ha annunciato che chiunque pubblichi qualsiasi post sui social contro l'operazione iraniana o a sostegno di Israele e dell'assassinio dei leader del movimento della resistenza verrà severamente punito, come un criminale. Particolarmente duro è stato il capo del Consiglio comunale di Teheran, Mehdi Chamran, secondo il quale chi sostiene Israele e si oppone a Hezbollah dovrebbe essere gettato in mare.
    Sima, 35 anni, è invece una convinta sostenitrice dell'attacco a Israele, e all'ANSA dice che l'operazione di Teheran è stata coraggiosa. "L'attacco è stata una nostra richiesta, come musulmani, e anche di molti gruppi di resistenza islamica nella regione", afferma, aggiungendo che "Teheran non dovrebbe mai restare passiva e anzi deve continuare il confronto con Israele, per eliminarne il regime una volta per tutte".
   

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