All'aeroporto Ronald Reagan di Washington sono arrivate le prime famiglie dei passeggeri dell'aereo che si è scontrato con un elicottero militare finendo nel Potomac. Una processione dolorosa e angosciante tra informazioni ancora frammentarie.
"Il terminal è diventato piuttosto silenzioso. C'era molta tristezza": il dirigente della contea statunitense di Erie, Mark Poloncarz, stava aspettando di prendere il suo volo di ritorno a Buffalo, New York, quando ha visto attraverso le finestre del terminal alcuni veicoli di emergenza correre nell'aeroporto Ronald Reagan di Washington, dopo lo scontro tra l'aereo American Airlines e l'elicottero militare.
"In quel momento non sembrava niente di troppo strano ", ha detto Poloncarz citato dal Guardian. "Circa un minuto dopo, c'è stato l'annuncio di uno stop completo, che non ci sarebbero stati voli in atterraggio e in decollo. E poi abbiamo iniziato a vedere molti veicoli di emergenza diretti verso il fiume".
Poloncarz e altri hanno presto visto sui social media i resoconti dell'incidente aereo, mentre le voci hanno iniziato a circolare. "Quando i voli subiscono ritardi, le persone si innervosiscono e si arrabbiano. Ma nessuno si è innervosito o si è arrabbiato perché penso che ci siamo resi conto tutti abbastanza rapidamente della portata di ciò che è accaduto".
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