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Mosca frena: 'Inaccettabili le attuali proposte Usa'

Mosca frena: 'Inaccettabili le attuali proposte Usa'

Trump 'frustrato' da Putin e Zelensky. Kiev ha perso il Kursk

ROMA, 01 aprile 2025, 20:33

di Stefano Intreccialagli

ANSACheck
Putin insieme al ministro degli esteri cinese Wang © ANSA/AFP

Putin insieme al ministro degli esteri cinese Wang © ANSA/AFP

     Non bastano i buoni rapporti tra Putin e Trump a portare la pace in Ucraina. Perché Mosca non compra a scatola chiusa. E sebbene "prenda molto sul serio" le proposte Usa per il cessate il fuoco, "non può accettarle tutte così come sono", perché "non risolvono i problemi" alla radice del conflitto. A chiarirlo è il viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov, dopo che già dal Cremlino il portavoce Peskov aveva sottolineato che "le questioni in discussione sulla situazione in Ucraina sono molto complesse e richiedono molti sforzi aggiuntivi".

    Sebbene infatti il presidente Usa si sia detto fiducioso che Putin "farà la sua parte" per arrivare a una tregua, la Casa Bianca ha detto chiaramente che il tycoon è "frustrato" per l'atteggiamento dello zar, contro il quale resta la minaccia di dazi secondari sul petrolio russo se non si dovesse raggiungere un accordo per mettere fine alla guerra. Ma la stessa frustrazione non risparmia il presidente ucraino Zelensky, chiamato a valutare un accordo sulle terre rare che Kiev vorrebbe "reciprocamente accettabile", ma che di fatto resta ampiamente svantaggioso per il Paese invaso.

    Mosca chiede a Washington di capire il suo punto di vista: "Non abbiamo sentito da Trump segnali a Kiev per porre fine alla guerra", ha sottolineato infatti Ryabkov. "Ciò che abbiamo è un tentativo di trovare una sorta di schema che consentirebbe di ottenere una tregua come la immaginano gli americani. Per poi passare ad altri schemi in cui, per quanto ne sappiamo, non c'è posto oggi per la nostra richiesta principale, cioè risolvere i problemi legati alle cause del conflitto. Non esiste nulla del genere, e questo va affrontato", secondo il viceministro russo.

    Le parole di Ryabkov suonano come l'ennesima crepa in quello che fino alle scorse settimane era un idillio tra Russia e Usa, messo alla prova per ultima dalla richiesta di Mosca di silurare Zelensky, proposta che ha scatenato l'ira del tycoon. In ogni caso, il dialogo resta tra le due potenze mondiali: Putin si è detto pronto a nuovi contatti con Trump - che intanto andà a maggio Arabia Saudita, finora culla dei negoziati indiretti tra Kiev e Mosca. E dopo la prima riunione a Istanbul, Russia e Usa "stanno preparando un secondo incontro" sul lavoro delle ambasciate in Turchia, mentre "sono in corso contatti telefonici e videoconferenze", ha riferito il ministro degli Esteri russo Lavrov.

    Nel frattempo, lo zar fa mostra dei suoi alleati. E incontrando a Mosca il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ha mandato i suoi saluti "amichevoli" al leader Xi Jinping, ricordando che è atteso in Russia per il 9 maggio, nell'80esimo anniversario del Giorno della Vittoria sovietica contro il nazismo. "Sarà il nostro ospite principale", ha dichiarato il presidente russo, mentre Wang ha sottolineato l'aspirazione di Pechino ad avere un "ruolo costruttivo nella risoluzione del conflitto", sostenendo tuttavia Mosca nella difesa dei suoi "interessi".

     Parole che sembrano tradire quella posizione presentata come neutrale dal Dragone, ma mai davvero accettata da Kiev, che intanto deve fare i conti con una situazione sul terreno sempre più difficile. Se infatti Mosca sembra aver rallentato la sua avanzata per il quarto mese consecutivo, conquistando 240 km quadrati a marzo - e un villaggio a sudest nelle ultime 24 ore - le forze di Putin hanno quasi completamente riconquistato il Kursk: al momento, gli ucraini sono presenti solo in una sacca di 80 km quadrati nella regione russa, dove ad agosto 2024 erano riusciti ad occupare circa 1.300 km quadrati in sole due settimane. Nel frattempo, le bombe continuano a cadere in tutta l'Ucraina, oltre 10.500 in tre mesi. E nel Kherson, 45mila persone sono rimaste senza elettricità dopo gli attacchi russi. 
   

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