L'alluvione di dollari che si
è registrata in Argentina nelle ultime settimane grazie al
condono fiscale introdotto dal governo di Javier Milei potrebbe
registrare un ulteriore incremento per l'avvio dell'interscambio
di informazioni con le autorità del fisco Usa nel quadro del
Foreign Account Tax Compliance Act (Facta).
Se da una parte il governo ha prorogato fino al 31 ottobre la
scadenza della prima tappa del condono che consente il pagamento
di un'aliquota del 5% su capitali superiori ai 100.000 dollari,
il fisco argentino (Afip) ha reso noto che con le informazioni
ricevute dagli Usa sarà più rischioso mantenere all'estero
capitali non dichiarati.
"L'attuale condono rappresenta l'ultima possibilità di
dichiarare capitali occulti fino al 2038, e la nostra
raccomandazione è che coloro che aderiscono lo facciano per la
totalità dei beni non dichiarati", ha affermato a riguardo la
direttrice dell'Afip, Florencia Misrahi.
Le ultime stime ufficiali rilevano che il patrimonio non
dichiarato degli argentini corrisponde a circa 276 miliardi di
dollari, mentre al termine della prima scadenza del condono, il
30 settembre, il volume totale rientrato nel sistema oscilla tra
i 30 e 40 miliardi di dollari.
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