Lavoravano per garantire la
sicurezza dei leader presenti al G20 due dei quattro militari
arrestati poco fa dalla Polizia Federale con l'accusa di aver
pianificato un colpo di Stato nel 2022 per impedire
l'insediamento alla presidenza di Luiz Inácio Lula da Silva.
In totale, la Polizia ha arrestato 5 persone nell'ambito
dell'Operazione 'Antigolpe' ('Contragolpe' in portoghese): il
generale in pensione Mário Fernandes, già ministro del
Segretariato generale della Presidenza durante il governo di
Jair Bolsonaro, il tenente colonnello Hélio Ferreira Lima, i
maggiori Rafael Martins de Oliveira e Rodrigo Bezerra de
Azevedo, e l'ufficiale della Polizia federale, Wladimir Matos
Soares.
I 4 militari sono stati arrestati a Rio de Janeiro,
mentre il poliziotto a Brasília.
Secondo un comunicato dalla Polizia federale,
"l'organizzazione criminale ha usato un alto livello di
conoscenze tecnico-militari per pianificare, coordinare ed
eseguire azioni illecite tra cui un piano operativo dettagliato,
chiamato 'Pugnale Verde e Giallo', da realizzarsi il 15 dicembre
2022 e finalizzato all'assassinio dei candidati eletti alla
presidenza (Lula) e alla vicepresidenza (Geraldo Alckmin)", si
legge nella nota.
Il gruppo "monitorava costantemente in caso di colpo di
Stato" anche il giudice della Corte Suprema, Alexandre de
Moraes. I soldati erano stati addestrati dalle forze speciali
dell'Esercito, i cosiddetti "ragazzi neri", un corpo scelto che
ha in organico circa 2.500 membri.
Il ministro capo della Segreteria per la Comunicazione
della Presidenza, Paulo Pimenta, ha attribuito il complotto al
governo precedente e ha affermato che il piano è fallito solo
"per dettagli".
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