Un primo gruppo di 171 migranti
asiatici, sui 299 espulsi una settimana fa dagli Stati Uniti a
Panama ha iniziato nella notte di ieri il processo di rimpatrio
verso i paesi da cui erano fuggiti.
Lo ha reso noto oggi il ministro della Sicurezza panamense,
Frank Abrego, sottolineando che "hanno accettato di tornare nel
loro paese di origine" riporta il sito del quotidiano La
Estrella de Panama.
Un gruppo di altri 170 espulsi dagli Stati Uniti è stato
invece trasferito dall'hotel Decapolis in cui si trovavano da
una settimana a Panama City alla cittadina di 10mila abitanti di
Metetí, nella provincia di Darién, nel sud del paese
centroamericano, non distante dal confine con la Colombia.
Secondo la Estrella de Panama il gruppo dei 170 migranti
è stato trasferito ieri notte, dopo le 22.30 locali mentre,
contemporaneamente, iniziava il processo di rimpatrio degli
altri 171 migranti nei loro paesi di origine, soprattutto verso
la Cina, con il coordinamento dell'Organizzazione internazionale
per le migrazioni, l'Oim e l'Agenzia dell'Onu per i Rifugiati,
l'Unhcr.
"L'Oim e l'Unhcr hanno parlato con loro per il ritorno nei
loro paesi e ci sono 171 che hanno accettato di tornare
volontariamente", ha detto Ábrego ai media locali.
Il Servizio migratorio di Panama ha riferito in un
comunicato che una migrante di nazionalità cinese, Zheng Lijuan,
è fuggita dall'hotel di Panama City con l'aiuto di "individui
che si aggiravano intorno alla struttura", invitando i
responsabili a "restituire la cittadina (cinese) per impedire
che possa essere vittima di tratta di esseri umani o di traffico
illecito di migranti".
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