Colossali ingorghi e autostrade
bloccate, con code anche di 30 chilometri, stazione ferroviaria
chiusa e traffico dei treni in tilt per l'impossibilità di
gestire i milioni di persone che si affollano nell'area: è
quanto riporta il quotidiano The Hindu da Prayagraj, la città
indiana presa d'assalto dai devoti che intendono partecipare al
Maha Kumbh Mela, l'affollatissimo pellegrinaggio induista lungo
le rive del fiume Gange.
Akilesh Yadav, presidente del Partito socialista Samajwadi
Party, ha segnalato il caos su X, documentando come tutte le
strade di accesso verso il sito del pellegrinaggio fossero
bloccate, e ha fatto appello al governo dell'Uttar Pradesh
chiedendo di predisporre misure speciali per far fronte ai
disagi. "I pellegrini stanno vivendo una situazione disumana,
imprigionati per mezze giornate in ingorghi stradali dai quali
non riescono a fuggire, nemmeno se decidono di invertire la
direzione e tornare indietro".
L'Hindu scrive che il responsabile della polizia stradale
Kuldeep Singh ha confermato la criticità della situazione,
aggiungendo che da giorni le folle non accennano a scemare e che
i parcheggi vicini al sito delle immersioni restano vuoti: "i
pellegrini", ha rivelato, "fermi a decine di chilometri di
distanza, non possono raggiungerli".
Secondo gli organizzatori, dall'inizio del pellegrinaggio, il 13
gennaio, si sono già bagnati nel Gange più di 142 milioni di
devoti.
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