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A Oslo la mostra 'We love science', ponte tra arte e scienza

A Oslo la mostra 'We love science', ponte tra arte e scienza

Opere artisti ispirati da visite a centri ricerca

ROMA, 13 gennaio 2025, 12:04

Redazione ANSA

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La mostra "We love science", un ponte tra l'arte e la scienza, viene inaugurata il 30 gennaio all'Istituto Italiano di cultura di Oslo . L'esposizione è il frutto del lavoro di otto artisti che si sono lasciati ispirare e hanno avuto occasione di confrontarsi con ricercatori e scienziati di altrettanti centri di ricerca. Le opere esposte, realizzate con diverse tecniche, restituiscono così l'interpretazione artistica dell'innato desiderio che ha l'uomo di sperimentare e innovare. I centri di ricerca coinvolti sono: Osservatorio Astronomico dell'Istituto Nazionale di Astrofisica alle Canarie, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia del Vesuvio, Elettra-Sincrotrone di Trieste, Istituto Nazionale Studi Esperienze Architettura Navale di Roma, Miniera di Sos Enattos in Sardegna, Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Istituto Nazionale di Astrofisica di Cagliari e Agenzia Spaziale Italiana (sede di Matera). I protagonisti del progetto sono gli artisti Serena Vestrucci, Margherita Raso, Davide Stucchi, Jonathan Vivacqua, Irene Fenara, Giulio Bensasson, Antonio Della Guardia e Ruth Beraha.
    La mostra itinerante è stata inaugurata all'Istituto Italiano di Cultura a Cracovia nel 2023 su progetto originale del Ministero degli Affari Esteri per promuovere e valorizzare il dialogo fra ricerca artistica e ricerca tecnologica.
    All'inaugurazione saranno presenti i curatori Ludovico Pratesi e Marco Bassan e l'artista Ruth Behara. Dopo la visita all'Istituto Nazionale di Astrofisica - Telescopio Galileo sull'isola di La Palma nell'arcipelago delle Canarie, Ruth Behara si è interrogata sui meccanismi alla base della visione e ha realizzato una scultura in vetro scuro, con un volto impresso all'interno, che ricorda un frammento di asteroide. Una sorta di oggetto misterioso, riflettente, che riprende l'idea di uno sguardo che si riflette, quindi impossibile.
   

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