Al via il programma dell'Istituto
Italiano di Cultura di Addis Abeba di promozione culturale e
integrata 2025, che inizia con alcune iniziative tese a
potenziare la collaborazione italo-etiope nei settori
dell'istruzione universitaria, della ricerca scientifica e
dell'innovazione tecnologica. Il primo è il convegno scientifico
"Esplorazione astrobiologica sulla Terra. Il progetto Helena e
lo studio di ambienti estremi nell'Afar".
Il progetto Helena (Habitat Estremi di Laghi Vulcanici per
Esplorazione Astrobiologica) è finanziato dall'Agenzia Spaziale
Italiana (ASI) e promosso dall'Università di Bologna insieme con
l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e le
Università di Bari, della Tuscia e di Chieti e Pescara -
International Research School of Planetary Sciences.
Il progetto di ricerca è coordinato da Barbara Cavalazzi
(Professoressa ordinaria di Astrobiologia all'Università di
Bologna) e si propone di caratterizzare, in chiave
astrobiologica, ambienti estremi come quelli presenti nella
regione degli Afar, associati ad attività vulcaniche e
idrotermali, approfondendo la nostra comprensione dei limiti
della vita e della sua straordinaria capacità di adattamento.
La regione degli Afar ospita alcuni degli ambienti più
estremi al mondo, con condizioni "poliestreme": un clima arido,
intensa evaporazione stagionale, temperature elevate delle acque
termali, pH variabile da leggermente acido a fortemente
alcalino, alta salinità e una significativa presenza di metalli
e altri elementi chimici derivanti dall'interazione dell'acqua
con materiali vulcanici come rocce, gas e fluidi termali.
Questi ambienti estremi, pur ostili, supportano ecosistemi
complessi e diversificati. La loro esplorazione ha un grande
potenziale astrobiologico: studiare come la vita sulla Terra si
adatta e prospera in condizioni così avverse può offrire indizi
cruciali su come la vita potrebbe essersi sviluppata o potrebbe
sopravvivere su altri corpi celesti, dove condizioni estreme
sono la norma.
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